lunedì 15 marzo 2010

J. H. Füssli: L'incubo" 1781, prima versione. Tellusmostre di Tellusfoglio




  


J. H. Füssli (1741-1825), "L'incubo", prima versione 1781, olio su tela, 101,6 x 127. Institute of Arts, Detroit. Dipinto eletto a rivelazione e conferma per la posteriore psicoanalisi. Amato dai surrealisti e da ogni onirista metafisico con la propensione a trafficare con i sogni virati nell'incubo. La fanciulla dormiente, riversa in parte fuori dal letto, sopporta l'incubo in forma di coboldo sul ventre. Dal tendaggio appare una spettrale giumenta, la Night-mare, che secondo la tradizione popolare inglese tiene in sella gli incubi. C'è, anche, al di là di ogni riflesso e riflusso nella saggistica psicoanalitica applicata all'arte, il dato biografico dell'amore infelice di Füssli per Anna Landoldt qui ritratta. E non è un particolare da poco.
 
Anna, conforto in bianca veste al guasto cuore del pittore, che accetta dell’istante in amore labbro e oltraggio. Tra l’enigma del sogno e l’ora della parola, Füssli, dipingendo si pone animale tra la purezza e il respiro della dormiente. Anna da sveglia avrebbe portato nella sua vita di finzione all’olio di lino e colori, il flusso vitale dell'amore come bene e rispetto. Meglio dorma nell'arte mia, che in un letto per svegliarsi e preparare una colazione. Foss'anche quella che berrei volentieri.  - Claudio Di Scalzo da "I calzari del Minotauro"  (Tutti i diritti riservati)
   


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