giovedì 20 ottobre 2022

Claudio Di Scalzo: Tellus Transmoderno Arcadico 1 Donna Pan-Sara Pane






Claudio Di Scalzo
SE MI ROLLI SE MI ZAPPI…
(Tellus Transmoderno Arcadico 1 - Donna Pan/Sara Pane)


bosco boschino (si move un lupettino?) boschetto

tuo buchettino mi va stretto nel grembo folianto

che mi scivola ahaccanto – arcadia ma duve vòi
che vaggo non posso che ire nel sospir dell’idol mio
ascoso tutto rosso a mio plaisir impera - oh vita
vera der fresco umor bramo lo scioglimento
teco nel natural istinto mi diedi per vinto.









NOTA
(di per sé vota )

Ogni linguaggio è perduto. Se n’è uto nel perfido imbuto della tecnica nello spezzatino web nella storia colabrodo con lo scolo insumma non ce sta chiù. Allora L’Olandese Volante smonta e rimonta vari linguaggi storici che altri riducon in feci per dar lor compito di far le veci d’una possibile rinascita al naturale – da qui l’arcadia barcollante dell’omo della donna amante che scolorando di fino nel parolibrettino melòmelenso cercano un senso senza chieder consenso a niuna persona al mondo che gli si pari inannzi menando orrido censo.
Nel titolo riferimento ai poeti arcadici Giambattista Felice Zappi (1667-1719) e Paolo Rolli (1687-1765)





Diretto

 Claudio Di Scalzo




lunedì 3 ottobre 2022

Claudio Di Scalzo: Torre prima maniera cubista. Omaggio a Lyonel Feininger, 2011

                
CDS: "Torre di Vecchiano alla maniera di Lyonel Feininger" - 6 gennaio 2011


TORRE PRIMA MANIERA CUBISTA

               Sulla merlatura in cerca del senso spaziale

            fatto lieto matto oi oi miei malanni

                 tra i muschi ghibellini della torre

 (XIII secolo scrive la targa) di Vecchiano

              Lyonel Feininger afferma solennemente:

   Cerco  Pater e Mater misericordiosi

                       del mio cubismo atipico - - - posso

 raccontare
                                la favola (per conforto

                    mi conviene molto accorto far del bene)
   
                della fotografia vagante rossa corale

                                 poiché son morti tutti

         (anche il sottoscritto? qui capitato zitto zitto
  
 tanto amato?)
  
        gli interpreti del cubismo lirico della fotografia

 simbolica   (poesia poveretta lei ci sperava lei

                m'aspetta tanto brava)
  
     le vene della pietra accolgono lucertole ignoranti
   
         di storia dell’arte - - - quanta fatica per me
   
 coniare linee  (me ne dimenticavo a Dio in faccia poi

          mi svegliavo con la Grazia tra le braccia)
     
elastiche fulminee improvvise sulla culla esistenziale
      
       della  nascita l’otto dicembre 1952 di sette mesi

 
(così mi sentivo piccoletto già maturo a volte

   
                    m'irrigidivo e restavo dolor tamburo)
   
tali da spiegare che tra il pieno e il vuoto (della forma

                            anche umana oi oi)

       ci sta il cielo della memoria agguantato in

extremis

(soliti profetizzati cambiamenti un dì programmati

          con regolar poetici eventi mai uno si son

 realizzati)

          perché le palpebre di me cubista nella paesana

terra dell’esilio – piangono - senza sconti

          (in materia di passione tardo simbolista)

      perché scordai chi amai e come barchette di seta

                        (perdo di me gran parte per donne

 oggigiorno  non imparo l'arte di bruire

          nel corno - roba da Apollinaire vedo ner oi oi) 

calano verso il selciato un sonno leggero – mi sogno?

 - ultimo tepore altrimenti detto giorni  a venire  -

 - - (cubisti passi lo capisco vecchianese oracolo

         come ci indovinassi che amare è gran miracolo)





   



  




NOTA
Tra vecchiano e Lucca, tra Natale e l'Epifania, ho scattato fotografie. Alcune dedicate a Lucca, altre alla Torre Campanaria di Vecchiano e alle colline. La torre campanaria l'ho fotografata alla cubista, ma di un cubismo che ricorda quello di un pittore da me molto studiato e amato: Lyonel Feininger. Che dipinse anche personaggi da fumetto. Una volta avevo un certo mestiere per la fotografia. A volte me ne ricordo. CDS



     

domenica 2 ottobre 2022

Claudio Di Scalzo detto Accio: "Sara Capei Corti Cinemascope in interno a novembre"



CDS: "Sara Capei Corti Cinemascope in interno", 2012 







                    Claudio Di Scalzo detto Accio


SARA CAPEI CORTI CINEMASCOPE
IN INTERNO A NOVEMBRE

Sara Capei Corti Cinemascope nei tempi  in cui

Usciva dalla sua poesia entrando nel poema di lui

Accade anche stanotte varcando cento porte

Di vivere nel sogno  l’estetica sorte



10 novembre 2012 - Venezia