giovedì 28 novembre 2019

Claudio Di Scalzo detto Accio sul copyright in rete, sulla vicenda dell'Olandese Volante (2012 - 9 gennaio 2017) le cui vele sono usate altrove.




Accio e Sara Cardellino





PREFAZIONE IN COPPIA 


ovvero RIASSUNTINO 

CON LA BENEDIZIONE DI SARA CARDELLINO


Utilizzo il titolo del film di Sergio Leone con picciola rettificazion situazionista.

Se “BUONO” è il comunismo anarchico e marxista eterodosso o quello di Che Guevara di Mao; se “CATTIVO” è il comunismo staliniano e dei vari PC europei al tempo dell’URSS degli stati cosiddetti socialisti dell’Albania della Corea della Cambogia… ovvio che il modello è il Comunismo BELLO. Ideale e da fare.


SARA CARDELLINO  
sull’aeroplanino che vola via dal web 
ha detto “Sì” a questa dichiarazione 
nel mattino settembrino.

-“Questa è la sintesi migliore delle tue inutili perdute ore in necessario valore ”, dice facendomi il verso in rima.
-“Se son ore di vita inutilmente spese dove sta il loro valore?, Sara, non capisco?”

-“Perché sei zuccone. Hai buttato via tanto tempo in maneggi estetici e creativi ma era necessario accadesse per ritrovarmi perché io tornassi perché vivessimo assieme. Hai inteso ora?


Eccome se ho inteso! Mi garba pensare che questa è una piccola rivoluzione dialettica riuscita per il comunista che fui e che sono.





Sara Cardellino a Marina di Vecchiano - Agosto 2019





CLAUDIO DI SCALZO DETTO ACCIO 

ABC SUL COPYRIGHT IN RETE

SULLA VICENDA DELL'OLANDESE VOLANTE 
(2012-9 GENNAIO 2017)


LE CUI VELE SONO USATE ALTROVE



Il copyright on line impossibile esista. Anche se qualche Legge c’è. Italiana pure europea. Ne ho fatto le spese anch’io. Stando dal 2000 in rete con siti e blog ideati. Seguendo matrice anarco-libertaria, e non avendoli registrati, se ne sono appropriati usando per anni miei testi e immagini. Ad esempio TELLUS annuario su carta con TELLUSfolio Giornale Telematico Glocale. L’OLANDESE VOLANTE TRANSMODERNO (2012 – 9 gennaio 2017) l’ho registrato a mio nome, però mi han preso personaggi generi temi per portarli su altri blog e siti culturali al cubo.

Agisco pertanto al contrario di quanto, in genere operano autori in rete per tutelarsi, con vari richiami al copyright ecc ecc

A) Non scambio miei testi altrove on line per pubblicazioni o commenti. Evito ogni ricerca di entrature relazioni; evito gerarchie e mandarinati non interessandomi nessuna vita intellettuale né di altri né tantomeno mia; sono pescatore di orate a Bocca di Serchio, camionista e bancarellista episodico per arrotondare pensione magra di ex-insegnante in istituti tecnici; evito di pubblicare su carta stampata e potevo farlo presso grandi editori (sono stato nel catalogo Feltrinelli, ebbi ottimi rapporti con Elvira Sellerio).

La grande editoria e chi vi è ammesso, che chiamo Gerarchia Vassallatica Imperiale, ha le stesse Miserie della Gerarchia Vassallatica Sottoproletaria, ma non i medesimi Splendori. 

Contrariamente a quanto scrivono o pensano gli esclusi dall’Imperiale – al vigente profitto dei nomi ideologie biografie poco cale – chi vale in questa editoria v’è ammesso portato sull’ale. Quest’ultimi, secondo logica editoriale, di ieri di oggi, scrivono non solo libri validi stilisticamente ma anche “necessari” per il tempo presente. Per il mercato. Per l’università. Per le arti e media in possibili collegamenti e intrecci. Ai milioni di poeti scrittori artisti teorici ciò non riesce. E non sono scelti. Tutto qui!

Io fui scelto nel 1997 – forse scrivevo roba necessaria forse stilisticamente valida, chissà! – e me ne sono venuto via. Non volendo appartenere a nessuna gerarchia. La mia utopia per un web libertario si è rivelata fallace, fonte di amare delusioni alti dolori subite codardie. Sono uomo semplice e questo scritto lo dimostra; anche se “crudele in tutta bontà”. Come i miei maestri di riferimento Jesse James, Wild Bill Hickok, Billy the Kid, Cyrano, Heathcliff, Modigliani, Capa, Durruti, Majakovskij, Boine, Puccini, mi’ pà Lalo, ir mi’ amio barbiere detto Il Pazzo. Ma valeva la pena tentare. Senza rivoluzione politica comunista non ci può essere cambiamento estetico. Chi si dedica alla cultura, all’estetica nel duemila-web sta a pari di chi gioca a pallavolo si dedica al giardinaggio alla cucina rustica, è il massimo di comunismo prodotto dal capitalismo. Devono farsene una ragione intellettuali donne e uomini che tentano la carriera letteraria o estetica. Seppure avessero successo durano il tempo di uno scudetto nel calcio, di una medaglia nel salto in alto. Il rapporto di produzione, gli strumenti di produzione, l’immaginario ideologico borghese o reazionario schiantano tutto. Per uscire da questo Inferno, o Paradiso?, bascullante tra reale e virtuale, ci vorrebbe il massimo di comunismo estetico soppiantando, per tappe, il capitalismo. Intellettuali, artisti, poeti, scrittori, seppur definendosi di sinistra o addirittura comunisti han dato nel novecento e nel web duemila spettacoli pietosi e miserandi. Più seri operai impiegati gente senza vita trasposta in estetica. Mia madre per esempio. Nada Pardini, quinta elementare. I miei amici pescatori. Gente di costa e di montagna che frequento. E di cui mi fido.

Dunque non ho più tempo per tentare altro. “Aggeggio estetia” pe’ ir mi’ privato e stirpe e viaggi. Game Over.

il personaggio Buck Eden, trapper, lotta contro ogni gerarchia vassallatica e si collega a quanto scritto sopra.




B) Sul Social Facebook, con “Claudio Accio Di Scalzo” (ho 23 “amici”, uno degli ultimi Ennio Abate. M’è garbato scoprì un omo artista e comunista coerente. Lui da giovane in Avanguardia Operaia io in Lotta Continua. Estremismo comunista. Tradotto alla western ricordiamo “Il Buono il Brutto il Cattivo”: lui Buono, paziente e fermo nel suo ragionare, il Brutto ovvio è il Comunismo, il cattivo io Accio) son presente per narrare le avventure di “ACCIO E SARA CARDELLINO” (anche su Tellusfoglio e L’Olandese Volante) che rimandano al legame con l’amata musicista. Però me ne sto andando via dal web. Il portale, non ottimizzato oggi per i.Phone, L’OLANDESE VOLANTE (2012 – 9 gennaio 2017) basato anche sull’estetica transmoderna diffusa da Rosa María Rodríguez, rimane on line come antologia dopo il disalberamento; sarà affondato, sparendo dall’acquoreo web, una volta pagati i debiti che mi son rimasti sul groppone.

C) Se mi accorgo che traslocano miei scritti (generi temi personaggi titoli); miei dipinti (son finiti persino in studi serissimi milanesi di designer per interni da affrescare, sic!); mie fotografie… semplicemente RENDO QUANTO PRESO A MIA INSAPUTA, MAGARI MODIFICATO, (che lo subisca uno cresciuto a capelli lunghi e Duchamp ha qualcosa di divertente, neh!)… ANCORA MEGLIO. Miglioro cioè scritti disegni immagini!

IL CALCO NON PUÒ SUPERARE L’ORIGINALE

Tutelo in questa maniera i personaggi da me inventati. Diventare autori è facile, creare personaggi è difficile. Bisogna imparare dalla narrativa popolare, dal fumetto, dal melodramma, dalle serie TV, dai games. Certi miei personaggi sono molto conosciuti. Io preferisco di no.

L’ABC si completa con l’unica difesa possibile… bisogna avere uno STILE… e lo stile non si può copiare, ed io lo stile ce l’ho.

ARTISTI SI NASCE ED IO MODESTAMENTE LO NACQUI.



Accio Corsaro



clikka















mercoledì 6 novembre 2019

Claudio Di Scalzo detto Accio: L’ultima volta con Paolo Fatticcioni detto "Il Pazzo" sulle Mura di Lucca. Ho bisogno di te.



                                                 Cds: "Accio e il Pazzo sulle Mura di Lucca" - 7.IV.2010
      





Claudio Di Scalzo detto Accio

L'ULTIMA VOLTA CON IL PAZZO 
SULLE MURA DI LUCCA



   -Accio, Accio!… sono Il Pazzo.
   -Dimmi.
   -Ho bisogno di te.
   -Arrivo.
   -Quanto ci metti.
   -Da Chiavenna a Pisa Nord, quattro ore. Circa.
   -Ti aspetto a Nodica, in barberia. Poi si va a cena assieme.
   -Cos’è successo.
   -Te lo dico dopo. C’è una novità. Grande.
   -Grande quanto?
   -Per me decisiva.

Esisteva un patto, tra Accio e il Pazzo. Tra Claudio e Paolo. Amici. E compagni. In qualsiasi momento uno chiamasse dicendo: “Ho bisogno di te”, partivamo. Senza tante spiegazioni, senza indugi. Era successo altre volte. Accadeva nel 2005, quasi primavera.


("Ho bisogno di Te", doveva valere anche in amore. Se la donna che diceva di amarti, sentendo dirsi: "Ho bisogno di te", non arrivava, cavandosela col solito "Ti sono accanto", ma da lontano, quell'amore non valeva nulla! Quando siamo in pericolo, chi ci ama deve arrivare. Prendere un'auto, un treno, un bus e arrivare... per stare accanto realmente a chi ama. Braccio accanto a braccio. Occhi accanto a occhi. Voce, da vicino, accanto  a voce.)

-Hai viaggiato bene, mi sembra. Ceniamo a Lucca. Fuori Lucca.
-Qual è la novità, Paolo?
-Eh, Accio, Accio. Prima si mangia, si brinda, si passeggia sulle Mura, e dopo ti dico perché ti ho chiamato.

Andammo a cena da un amico che aveva aperto un ristorante a Ponte a Moriano. Pochi chilometri dopo Lucca sulla via dell'Abetone. Prima teneva l’Oliveta nel paese di Avane sul Serchio. Cenammo con appetito. Raggiungemmo, dopo, le Mura a Porta Elisa. Salimmo per passeggiare.

-Qual è la novità, Paolo?

-Sto morendo…. Non è grande come novita? Che ne dici?

-.......... un...un tumore?

-Sì, alla gola. Magari anche da qualche altra parte.
-Come posso aiutarti? Dai chiedimi qualcosa…
-Con il tuo mestiere. Raccontando. Che è anche il mio di barbiere. Però sarei bugiardo con me stesso. Ho bisogno di uno sguardo diverso. Magari bugiardo anch’esso ma che sa e ha visto altro.

-Cosa devo raccontarti! In questa nottata di buiore.

-Parlami di Lei. Della donna che ho amato. L’unica. Non faccio il nome. Lo sai.

Raccontai al Pazzo di questa donna. Come l’avevo vista. Come pensavo fosse. Come camminava. Come sapeva ballare. Come erano felici. Come si erano separati. E persi l’uno all’altro. E’ stato il mio racconto più intenso e bello. Che in omaggio all’amico mai ho scritto. E che ora non sarei più in grado di scrivere. O di raccontare ancora.

-Sono stato un buon narratore, eh Paolo?

-Ho fatto bene a fidarmi del mio Accio. O devo chiamarti Butch Cassidy. Abbracciami.

-… e se te lo chiedessi io, Sundance Kid, di raccontarmi la donna da me amata? Lo faresti?

-Non posso farlo Accio! dovresti essere anche te vicino a perdere la vita. Sei sano, meglio così, credimi. Fra l’altro si digerisce anche meglio!



°°°


Sono diventato artista, detto meglio con un certo mestiere estetico, a scuola, nella bottega di un barbiere: da Paolo Fatticcioni detto il Pazzo (1949-2005). E la vita che facemmo, che contemplava anche la discendenza da Don Giovanni, e quella dai rivoluzionari spagnoli di Bonaventura Durruti, non era di certo un tran tran da letterati. Esistenza a volte con prove aspre e dure. Che sappiano ciò chi mi avvicina pensandomi uno dei soliti letterati in circolo tra carta stampata e Web... ci tengo a rivelarlo. Rimarrebbero delusi. Quella notte, di quasi primavera, fui e fummo dentro la verità dell'amicizia, "Ho bisogno di te!", e insieme legati alla splendida follia dell'amore. Difficilmente sarò ancora scrittore o poeta così. Impossibile trovare un'altra amicizia simile. Un uomo così coraggioso accosto alla propria morte! 



     Claudio Di Scalzo detto Accio 




(Scelta di narrazioni dedicate al Pazzo)

L'ULTIMA VOLTA...
  

                                     
LA RADIO LIBERA CON IL PAZZO E WILLY DEWILLE
                                                


TORNANDO DA VIAREGGIO

http://claudiodiscalzotellusfoglio.blogspot.com/2010/04/tornando-da-viareggio-con-immigrant-son.html


IL PAZZO E ACCIO E SILVIA COMOGLIO A CACCIA DELCINGHIALE








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VINICIO CAPOSSELA

OVUNQUE PROTEGGI