mercoledì 27 maggio 2015

Archeologia Editoriale Transmoderna. Luisa Giaconi 2. A cura di Claudio Di Scalzo




Luisa Giaconi

DIANORA

Ritorna lontano. la tua giornata d'amore
passò, la tua ora di sole si spense, Dianora;
la soglia che un giorno secreta
al tuo piede errante fu mèta,
si chiuse; il tuo regno d'amore
finì. Chi mai in silenzio ora
accende la lampada ai vespri muti del Poeta,
sorride alle sue notti bianche,
bacia le sue palpebre stanche,
chi mai, Dianora?
Chi al suo sogno eterno sorrise con un'altra aurora
d'amore? e ti spense, vago astro sparito non anche,
o Dianora?

(...)


CDS: "Luisa Giaconi" - Maggio 2015



CDS

BIOGRAFIA GIACONI MANIA

Nata a Firenze nel 1870, morta a Fiesole nel 1908 di tisi. Sepolta a Settignano. Ebbe un'infanzia disagiata, seguendo il padre modesto insegnante di matematica, nelle sue perigrinazioni dall'una all'altra scuola media di varie città italiane. Dopo la morte del babbo, conseguito il diploma dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, si guadagnò da vivere dipingendo, su commissione, copie di quadri nei musei. In vita pubblicò pochissimo; la sua unica raccolta di versi fu pubblicata postuma. La sua poesi apiù famosa è "Dianora". La sua versificazione, così come vesti e pettinatura, risentì dell'influsso della poesia inglese. Nei suoi versi è possibile ravvisare echi quasi preraffaelliti, visioni estenuate di fiori e frutti in autunni di maniera, vizio da copista, e, naturalmente e simbolicamente, il magistero del solitario di Castelvecchio in Lucchesia. Sulla sua tomba, quando mi ci recai, c'erano dei cappelli impigliati nelle croste del marmo scolpito in rose. Chissà chi si era pettinata in visita a questo tumulo Liberty. 


Archeologia Editoriale Transmoderna. Luisa Giaconi 1. A cura di Claudio Di Scalzo






Luisa Giaconi

L’ALBA

S’apre una pagina d’ambra
nel cielo, all’orlo del monte;
fioca sul nero orizzonte
l’ultima stella sparì.

E già per l’erto pineto
brucando il gregge si sperde,
piccoli punti fra il verde,
fiocchi di bianco qua e là…

Fremiti di fogli e d’acque
par che si sveglino a pena,
via via la luce s’insena
lenta nel bosco là giù.

L’ombra riprese i fantasmi
e riaccostò le sue porte;
di là, il silenzio, la morte,
il giorno dolce di qua;

il giorno, ch’e’ fra due notti,
come la vita nel nulla
che nel mistero ci culla;
un sogno anch’esso e non più.




Luisa Giaconi