domenica 7 maggio 2017

Claudio Di Scalzo detto Accio: Il benzinaio, lo scrittore, la sorella di Giovanni Ciucci brigatista nel rapimento Dozier



...è deciso si muore (scisse Gauguin) a Hiva-Oa... 
col vestito migliore (aggiungo)

Cascinale vecchianese nel maggio 2017

(le interpretazioni pop da dipinti celebri di Gauguin li dipinsi
per l'officina che mio padre aveva in queste stanze.
Li intese si intesero. Mi ci intesi. Tra selvaggi ci s'intende.
E l'arte solo valore d'uso (Marx) addolcisce ogni muso!






Claudio Di Scalzo detto Accio

IL BENZINAIO LO SCRITTORE LA SORELLA DI GIOVANNI CIUCCI BRIGATISTA NEL RAPIMENTO DOZIER 


Stamani sono andato al distributore di Gasolio del mio amico benzinaio Alfredo sull’Aurelia che porta a Torre del Lago, un ex campione di rugby negli anni Settanta. Ha la mia età. E deve fare il benzinaio per campare anche se ha spesso dolori forti alle braccia e alle gambe. Il rugby lascia segni e allora non c’erano le regole mediche di oggi contro le infiltrazioni e certe fasciature. 

Alfredo mi chiede: - Parti?

-Sì, domani, la vita è tutta una partenza.

-E un arrivo mancato!



Ci siamo guardati con grande simpatia. E gli ho detto che a questo punto era lui più scrittore di me. La mia affermazione è tutto sommato prevedibile, la sua no. Tante partenze e un arrivo mancato.

Qual è l’arrivo mancato per me? Oggi 26 aprile? Intanto che vivo il dolore per mia madre in ospedale, che stasera vado a riprendere per riportarla nella sua casa. E mentre vivo con ogni partecipazione, il dolore di chi incontro che poi diventa anche il mio.

Come ad esempio quello nella fotografia. Che mi ha scattato venendomi a trovare per sapere della Nada Pardini, come sta il suo cuore, Maria Ciucci. Di anni settantadue. Che vive facendo la badante perché senza pensione. Con Maria Ciucci non ci parlavo tanto estesamente dal 1982. Da quando suo fratello Giovanni, mio grande amico, venne arrestato per il Caso Dozier-Brigate Rosse. 

Abbiamo conversato per ore tra le tele e le scatole che contengono vecchi dattiloscritti e manoscritti. Compreso l’epistolario - direttore del carcere e i servizi segreti ne furono i primi lettori determinandone le "strategie" narrative - con suo fratello che ci scambiammo. Perché mi cercò quando era nel carcere speciale per detenuti politici ad Alessandria. So come funzionavano i carceri "speciali " e quelli "normali", di che pasta eran fatti chi li dirigeva "sorvegliando e punendo". Giovanni Ciucci ne ha cambiati parecchi.

“Accio ho bisogno della tua amicizia. Scrivimi che ti rispondo. E così non sono solo così resisto meglio!”. 



Io e Il Pazzo, Paolo Fatticcioni (1949-2005), andammo a trovarlo dopo decine di controlli della Digos. Ho letto a Maria alcune pagine e ci siamo abbracciati. Gli abbracci son tutti belli ma quelli tra compagni che son rimasti compagni sono qualcosa di insuperabile!


L’epistolario, siccome ne diedi notizia a un mio amico parecchio inserto nella grande editoria, sarebbe potuto uscire o da Einaudi Stile Libero o dalla casa editrice dove pur’ io avevo pubblicato. La Feltrinelli. Con Giovanni decidemmo di rifiutare. E sua sorella mi dice che ha apprezzato molto quella nostra lontana decisione. Sarebbero stati altri dolori per i familiari. "Ma te prima che scrittore sei un uomo e un comunista!" (Oh! Maria sapessi come mi han fatto bene le tue parole per il presente che vivo). 



Il Ciucci mi disse che dopo morto, ed è morto sei anni fa, a 61 anni, potevo anche pubblicarlo. Ribadisco a Maria che resterà inedito. Per sempre. E allora questa signora educata linda gentilissima mi dice. "Fatti baciare sulle gote compagno, fatti ancora abbracciare, Claudio, non lo feci sei anni, perché piangevo a dirotto al funerale. Ora lo faccio".







Accio nel cascinale di Vecchiano con tele e biciclette e attrezzi 
di Libertario Di Scalzo (1923-1995) detto Lalo camionista. Mi Pa' ir mi' babbo.











In questa complicità, le ho chiesto di scattarmi qualche fotografia perché mi ha detto che il dolore e le asprezze della vita mi hanno reso bello! Sarà. Ma forse è vero. Bello nel dolore e nelle sciagure che poi sono anche di altri vecchianesi nelle diverse età. L'unico neoclassicismo ed ellenismo che sopporto, quello di Ugo Foscolo, perché poi vale per tutti. E non solo per i letterati scimuniti e pavoni.

Poi l’ho accompagnata alla sua bicicletta. Viene in bicicletta a questa età da Nodica. Che dista due km da Vecchiano. E ci siamo salutati a pugno chiuso.
Maria come me non condivise le scelte del fratello. E neppure il Pazzo, il mio amico barbiere, le condivideva. Però Giovanni poi dissociatosi fece una scelta convinto che quella fosse una via alla rivoluzione. Ha pagato tanto. Torture. Botte. Segregazione. Carcere per anni. Prima di uscire e rifarsi una vita abbandonato da tutti. Non da me, non dal Pazzo.

Oggi è stata una bella giornata. Dopo un giornata di ieri e una notte veramente difficile. Il Benzinaio e Maria Ciucci mi hanno ridato speranza che nella vita c’è ancora del buono e del bello. E che la poesia, tanto spesso, se non quasi sempre sta tra i benzinai e le sorelle degli ex-brigatisti che sognarono la rivoluzione.

Io appartengo a questa gente. Lo scrivo anche qui in un luogo caotico come il web. Ci metto la mia faccia. Oggi. Di ex di LOTTA CONTINUA non pentito. Poi se per combinazione ho praticato un po’ di estetica con un certo mestiere, francamente non me ne importa nulla. Quando ho bisogno d’aiuto, quando sono in pericolo, a rispondere al mio richiamo sono la gente come i benzinai e come Maria e come il mio vicino di casa pensionato e con il Parkinson. 

E come Sara Cardellino musicista   (clikka)

Rimango convinto che il frammento del benzinaio, l’abbraccio e le storie drammatiche di una sorella di brigatista, (che mi sono permesso di trascrivere senza raggiungere la forza che hanno nell'oralità!, sia detto) valgono più dei libri che vedo in circolazione, più di tanta letterarietà che erompe ovunque nella cultura on line. Ma è questione di scelta. Per me vengono prima le vite non illustri. Aspirando anch’io a farne parte. Da vivo e da morto. Per poi essere dimenticato. E, anche, mi sia consentito riderne, da fotografato accanto a biciclette sgonfie e a ritratti di un selvaggio pittore disgraziato e vinto dai colonialisti (eterni) come Gauguin!






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