Karoline Knabberchen alle Lofoten - cds
(dal'annuario TELLUS, 2003, "Scritture celesti. Poesie in cerca di Dio"
(dal'annuario TELLUS, 2003, "Scritture celesti. Poesie in cerca di Dio"
SARA CARDELLINO E ACCIO
MOZART E BRAHMS E KIERKEGAARD
IL 20 AGOSTO 2018
PER KAROLINE KNABBERCHEN
MOZART E BRAHMS E KIERKEGAARD
IL 20 AGOSTO 2018
PER KAROLINE KNABBERCHEN
1
Nel 20 agosto 2018, Claudio, per
la nostra Karoline Knabberchen (Guarda/Engadina 17 aprile 1959 - 20 agosto 1984 Lofoten/Norvegia), m’è venuta fantasia elegiaca di proporti
l’ascolto del Quintetto per clarinetto K 581 di Mozart, e in intuito rapporto
dialettico quello di Brahms op. 115.
Venga a noi la verità portata dalla Croce. Nel rivelato suo sprofondamento, più alto in questa data, gorgo dolente che porti sullo sterno assieme a Fabio Nardi. “Esercizio estremo del cristianesimo”, scrive Kierkegaard! Mai per te, per voi due, è stato un "Esercizio letterario"! Le parole e le immagini per l’Angelo d’Engadina che erano necessarie, in religione in socialismo, le hai scritte e dipinte e fotografate nei decenni passati… adesso, serve la musica adatta. La riflessione sul dolore e la salvezza. A me starti accanto, nel silenzio, nel suono.
Venga a noi la verità portata dalla Croce. Nel rivelato suo sprofondamento, più alto in questa data, gorgo dolente che porti sullo sterno assieme a Fabio Nardi. “Esercizio estremo del cristianesimo”, scrive Kierkegaard! Mai per te, per voi due, è stato un "Esercizio letterario"! Le parole e le immagini per l’Angelo d’Engadina che erano necessarie, in religione in socialismo, le hai scritte e dipinte e fotografate nei decenni passati… adesso, serve la musica adatta. La riflessione sul dolore e la salvezza. A me starti accanto, nel silenzio, nel suono.
Il clarinetto e gli archi
allontaneranno, sapendo che sono tuo ulteriore tremendo dolore dal 2017, le
parole rivelatisi sacrileghe, vero e proprio aceto, che le labbra dell’angelo
d’Engadina han ricevuto da chi usa parole per carriera letteraria. Sei stato
incauto a portare sotto la vostra Croce chi “utilizza” il Tragico per scriverne con empia teoria virente nella demoniaca colta vanità,… ma adesso basta
soffrirne! Come potevi immaginare si rivelasse un trucco culturale (uno tra i tanti possibili) la manifestata dedizione,
impegno di cura, alla tragedia che tu e Fabio avete vissuto accanto all’Angelo
suicida di Guarda?
Ascolta i due quintetti, mio capitano, ricevine benedizione e comprensione, da me che oggi son Senta assieme a Karoline Knabberchen.
Ascolta i due quintetti, mio capitano, ricevine benedizione e comprensione, da me che oggi son Senta assieme a Karoline Knabberchen.
Sara Cardellino il 20 agosto 2018
W. A. MOZART
Quintetto per clarinetto K. 581
J. BRAHMS
Quintetto per clarinetto op 115
2
Ascolto come pregassi. Oggi 20
agosto 2018. La tua delicatezza verso l’Angelo d’Engadina Karoline mi commuove
Sara. È simbolico per me scrivere come ultimo mio timone sull’Olandese Volante
di questa giovane donna. Morta drammaticamente a 25 anni all’isola Austvågøy delle Lofoten. Il tuo dono musicale, che qui interpreto, grazie a
Kierkegaard, sana, salva, mette al sicuro i due protagonisti: Knabberchen e Nardi
e quanto per loro venne scritto e affidato alle immagini. Proteggerò con tutte
le mie forze quello che per me è come il tabernacolo in chiesa cristiana come
lo straccetto rosso della rivoluzione a cui appartengo per stirpe e scelta. Con
tutto me stesso fino all’estremo.
Kierkegaard ritiene la presenza
del divino, nella propria vita, una priorità, un rapporto esclusivo. Questa “esclusività”
o “esclusiva” provoca, afferma, collisioni con altri rapporti. Non accade
questo con l’amore che KK vive verso Fabio Nardi? Quanto il suo affidarsi al
sacro la porterà a collidere con l’uomo che ama? Possono i due Quintetti di Mozart
e Brahms (Quintetto per clarinetto K 581, quintetto per clarinetto op. 115) che mi suggerisci all’ascolto oggi, 20 agosto,
aiutarmi nella risposta? Penso di sì Sara mia.
E dopo questa risposta che assieme a te
troverò, è giusto, mi riguardi ogni “taciturnità”, silenzio, scomparsa, da ogni
attività estetica e letteraria. Che la navigazione on line sia soltanto un
ricordo inabissato veliero detto L’Olandese Volante.
Per la verità si può morire?, si
chiede Kiekegaard? Rispondendosi Sì! Anche Karoline Knabberchen si rispose sì!
La scuola della sofferenza che Kierkegaard rileva che KK prosegue nella sua
breve esistenza terrena mi dicono, che questo affinamento, avendo qualcosa in
comune con il suono di Mozart e Brahms, vale come apertura verso l’eternità. Il rifiuto di ogni
mondana carriera nelle verità episodiche delle arti conduce alla salvezza. Bisogna
attraversare la flagellazione e la croce. Ma l’affinamento, nell’esclusività,
che può portarmi la musica oggi qual è per me? Cosa rivela di necessario, di fondamentale,
sapere finalmente? E che soltanto con questi due quintetti posso scoprire!?
Penso debba insistere, scoprendo
tradotto il tutto della mia esistenza e di quella di KK e FN, nel rapporto strumento,
qui clarinetto ed archi, compositore e virtuoso che la musica esegue. E in
aggiunta la dialettica contrappuntistica che il legato ben eseguito tempera e
porta a esiti di assoluta purezza creando atmosfera di dolcezza, cristiana, e
di sognante elegia. Perché la dialettica è anche pericolosa e può condurre a risultati
di fredda mancata concertazione.
Entrambe le composizioni, di
Mozart e Brahms, sono dedicate a due intimi amici, nonché grandi clarinettisti,
dei rispettivi compositori: Anton Stadler e Mozart si incontrarono nel 1784
quando il grande virtuoso partecipò a un’esecuzione della Gran Partita K. 361.
Da sempre affascinato dal clarinetto, Mozart, ne approfondì con l’amico le
possibilità espressive, evidenziandole proprio con questo quintetto del 1789
che aprì la strada a un affinamento tecnico foriero della versione moderna
dello strumento.
E quasi un secolo dopo, nel 1881,
fu proprio l’ascolto del K. 581 a far incontrare Brahms con Richard Mühlfeld,
con cui approfondì a tal punto le caratteristiche dello strumento che passato
un anno scrisse il Trio con violoncello e pianoforte op 115 e il Quintetto op.
115, e cioè le sue ultime creazioni, a
parte sette Fantasie e tre Intermezzi per pianoforte dello stesso periodo.
Nel quintetto di Brahms, contrariamente
a quello di Mozart, dove la fusione con gli archi è totale, qui il clarinetto ha
un ruolo decisamente concertante: e proprio questo aspetto è fondamentale nel 20 agosto 1984/2018 per evocare l’amore di Karoline Knabberchen e Fabio Nardi
e di Cardellino e Accio, perché proprio instaurando un dialogo serrato, ora
drammatico ora luminoso, specialmente nell’Adagio, il suono rivela il pathos di
straordinaria suggestione che la vicenda della morte di KK e della sua custodia
da parte dei personaggi Cardellino e Accio necessita! E a lato dell’autore, che
qui, un’ultima volta di loro scrive. Annotando l’ultima rivelazione scoperta
seguendo l’idea di fede di Kierkegaard e lo sviluppo del clarinetto in
quintetto da Mozart a Brahms.
Pressappoco la mia scoperta è
questa.
Fabio Nardi ed io siamo stati due virtuosi che hanno necessitato nel suonare lo strumento fantasia, e perfezionarlo, della musica spirituale, del corpo respiro parola, espresso dalle donne amate: Knabberchen e Cardellino. Senza di loro, come senza Mozart e Brahms, non ci sarebbe stata esecuzione virtuosa di Shifrin e Mühlfeld.
Fabio Nardi ed io siamo stati due virtuosi che hanno necessitato nel suonare lo strumento fantasia, e perfezionarlo, della musica spirituale, del corpo respiro parola, espresso dalle donne amate: Knabberchen e Cardellino. Senza di loro, come senza Mozart e Brahms, non ci sarebbe stata esecuzione virtuosa di Shifrin e Mühlfeld.
Adesso è tempo che gli strumenti
vengano riposti assieme alle partiture create. Ritirate da ogni esecuzione
pubblica e concerto. Quanto doveva essere perfezionato trovato nell’amore nel
bene nella fede c’è. Esiste. Suono grazia bellezza dolore cura… riguarda chi
questa vicenda visse. Il suono tornerà a elevarsi per me per te Sara, per
Karoline Fabio, soltanto in un cascinale vecchianese e in una casa coi gerani
alle finestre in laguna, o al Campo alla Barra così come in una chiesetta d’Engadina.
FINE