lunedì 26 luglio 2021

Claudio Di Scalzo: Fabio Nardi e Karoline Knabberchen. Lettere da cuscino a cuscino e nel mezzo Lucca. Dall'Epistolario di Karoline Knabberchen, I








LETTERE DA CUSCINO A CUSCINO
(E NEL MEZZO LUCCA)
I


Nei primi mesi del nostro legame a Pisa, dove io e Karoline frequentavamo l’università, s’impose la città di Lucca come luogo dove “abitare” nottegiorno e insieme conoscere la città che frequentavo fin da piccolo soprattutto raggiungendo col camion di mio padre Piazza Anfiteatro dove si teneva allora il mercato e Borgo Giannotti appena fuori le Mura ch’era il polmone mercantile della città con le sue botteghe artigiane e le agrarie. Le Mura allora erano transitabili dalle auto e non ancora il luogo di svago e passeggiate che è oggi. Karoline tramite una sua parente, che non ricordo se l’aveva acquistata o ne aveva affittato le stanze, ebbe le chiavi di una villa liberty presso Porta Elisa. Tutta la zona ne ha di magnifiche. Questa era più piccola ed appena dietro altre che stanno a ridosso delle Mura sulla strada che porta sia a Pistoia che in Garfagnana.

Nella camera da letto dall’alto soffitto con alte finestre che guardavano magnolie e ringhiere finemente floreali se le alte tende venivano scostate, inventammo un gioco che ci permise di stare ore e ore accanto in amore e insieme di rammentare la città che “scoprivamo” nell' andirivieni a perdifiato da una chiesa all’altra da una piazza all’altra da un bastione all’altro perché prendemmo a scriverci lettere da cuscino a cuscino e in mezzo, ai nostri corpi, appunto, la città da noi evocata. 

“Così ci abbracciamo sui tetti e i campanili tenendo lettere in mano” disse Karoline che ebbe l’idea epistolare, “come nei dipinti di Chagall”.

Era l’estate del 1979. Luglio e agosto. 
Avremmo anche scritto “lettere da sdraio a sdraio sotto lo stesso ombrellone”, ma questa è un’altra avventura sempre negli stessi mesi che raccoglierò in una diversa sezione del Canzoniere di Karoline. A volte però sabbia appariva sotto un’unghia o sotto i colorati costumi da bagno che il bianco del cotone enfatizzava e qualche granello finiva nelle lettere che rammentavano San Michele e allora l’angiolo ci guardava perplesso  e la pantera della porta Santa Maria che tiene tra le zampe il simbolo della città starnutiva.




LA PANTERA SULLA PORTA RUGGISCE ACCORTA


... e dal cuscino ti scrivo… Karoline entriamo stando vicino? posso darti un bacino dove so io
sul pancino? Sarà questo il mio lemma che ti felina lo stemma?
Fissa la Madonna col Bambino arcobaleni acque venti
Dei tanti uomini e donne passanti tien ricordo
Anche di motorini che traversano veloci e lenti
A ogni vissuto evita la tara, lo prende lordo.

Dal 1593 la Porta disegnata da Gaetani Bresciani s’apre e chiude sul fluire cittadino e nell’agosto 1979 sta tra i nostri slip (il mio me lo tolgo, la pantera azzannerà la scultura che elevo?) e la piega nel lenzuolo impedisce che i due fornici laterali si aprano come si deve facendo passare la mia bocca verso te. Varco la porta principale con le labbra schiuse e intuisco che se invece di due pantere sulla porta rese mansuete dalla curiosità d’eros in atto c’erano i due previsti leoni – che il senato lucchese impose al Bresciani di modificare – adesso una zampata avrei preso in faccia, e invece m’aspetto la tua lingua che viene dal cuscino accosto alla  trina di Piazza Napoleone.




°°°



Fabio mio,
alito sulla punta di questo areoplanino-missiva, seduta a Porta Santa Maria.
Ho abitato qui molte notti, con la porta chiusa a doppia mandata.
Poi mi ha svegliata il caldo della tua lingua che batteva dentro la bocca -
Giro la chiave giusta, signorina (hai detto gagliardo)
Leggi le lettere leggere di saliva che t’orlano la schiena?
Le pantere ci leccano i piedi ciondoloni dal letto,
s'accoppiano sul tappeto coprendo le nostre voci:
annaspo nell'afrore acuto di bestia - il manto lucido
mi solletica il seno, e siete tre ora a inumidirmi il mento.




PIANO DELL’OPERA


KAROLINE KNABBERCHEN. CANZONIERE D’AMORE IN VITA


La freccia di sabbia. Libro Primo. Due tomi

Due piante nel nocciolo. Libro Secondo

Bave. Viaggiatori da Biblioteca. Libro Terzo. 

Quaderno illustrato vecchianese. Libro Quarto


Viaggio intorno a un volto. Libro Quinto. Due tomi

Spuma sulla carrucola in risalita. Libro Sesto

Anello Rovente. Libro settimo


KAROLINE KNABBERCHEN. CANZONIERE D’AMORE IN MORTE


Il verso annuale della ranocchia. Fiabe del camino. Telegrammi sott’acqua. Candele spente. Libro Ottavo

Come apparve la morte a Karoline Knabberchen. Karoline disegna. Libro Nono


Filosofia da baita. Proiezioni musicali. Libro Decimo

Tavolozza per Gaudio e Requiem. Cardiodramma. Libro Undicesimo

Fabio Nardi - Karoline Knabberchen. Epistolario. Lettere. Biglietti postali. Cartoline. Libro Dodicesimo



Del “Canzoniere di Karoline Knabberchen” in trendadue anni sono stati pubblicati pochi estratti da “La freccia di sabbia”, “Quaderno illustrato vecchianese”, “Viaggio intorno a un volto”, “Cardiodramma” soprattutto sulla rivista poi annuario Tellus, e sporadicamente in mostre collettive di poesia visuale negli anni Ottanta.


CDS
















Golem e Mara Zap nella primavera cicalina. 2011

                                                                                                                                                                                                                                                      
        CDS: "Golem e Mara Zap tra i fior Cicalini" - 24.1.2011



                        
 PRIMAVERA CICALINA
             
Da qui sorridiamo al praghese destino
Zap fa  il cuore sulla  sua creta
Siamo due poeti  in cammino
Verso lirica arcana meta

Scendiamo dal Castello gradino a gradino
Ci baciamo su ognuno, niente lo vieta
Tanto estasiati nel leggero mattino
Anticipiamo ogni  primavera lieta

Dai fiori rossi, dai canti allegri mattutini
Quando l’uccelletto dall’ala rapida frulla
E rimiriamo albe e tramonti divini.

La Moldava ondeggiando si trastulla
Il cielo stellato per noi non ha confini
Abbracciati tra cicalini non temiamo nulla


Claudio Di Scalzo
  25.1.2011



°°°

  

WALT DISNEY - THE COOKIE CARNIVAL




                  
NOTA SUL GOLEM E MARA ZAP
  
Il Golem e Mara Zap sono due personaggi di un graphic poem nato a Praga nel marzo 2010. Da allora ho disegnato centinaia di tavole con scritture dedicate al Golem e Mara Zap e al Gatto Infelix. Le avventure di questi personaggi che ricordano Paperino e Paperina e Krazy the Cat sono apparse sul weblog Tellusfoglio per un certo periodo e successivamente poste in stage per curarne esiti, sviluppi, e una possibile mostra.

I Cicalini, detti cealini, sono il dolce popolare lucchese-pisano. La Nada, mia madre, è un'esperta in materia. Ne ho mandato un sacchettino a Mara Zap ed al Golem ma prima o poi li invito a Vecchiano.
CDS