Fabio Nardi:
"Luna dietro al noce"
Illustrazione per la
fiaba di Karoline Knabberchen
Gessetto e
matita su cartoncino
Karoline Knabberchen
LA BAMBINA SUL
PONTILE
(fiaba per Fabio
Nardi con limone - a Natale)
Caro Fabio... stasera, in questo giardino engadinese, tra un
pino un noce e una magnolia e con una buccia di limone proprio buffa che fa la
parte della luna... recito una fiaba per commuoverti... tua Karoline
Knabberchen
C'era un tempo ch'era un luogo: la banchina di un porto.
E un uomo ch'era insieme, ancora, chierichetto monello e capitano d'antica nave
cresciuta sopra una camera o forse mansarda. Egli viaggiava con questo vascello
composto anche del suo sogno d'alberature e flutti sulle montagne,... viaggiava
viaggiava viaggiava sperando - un giorno - di poter attraccare in un porto, e
scendendo dal ponte sul molo trovare la mano dell'amore che stringeva la sua.
Con lei andrò a comprare un carciofo, si diceva, perché tra
questi aspri monti non crescono carciofi da gustare nell'intingolo foglia a
foglia, evitando il prune.
(E se questo era un desiderio simbolico o solamente naif, un po' scemo, lui non lo sapeva: però se senso della sua vita aveva la mano nella sua andandolo a comprare assieme glielo avrebbe rivelato).
(E se questo era un desiderio simbolico o solamente naif, un po' scemo, lui non lo sapeva: però se senso della sua vita aveva la mano nella sua andandolo a comprare assieme glielo avrebbe rivelato).
Ma gli anni passavano, il chierichetto era diventato più che altro un capitano
solitario, un vecchio lupo di mare che sognava di giorno e la notte parlava con
l'amico barbiere morto da anni. Era una persona molto pratica, ma nessuno se ne
accorgeva... Neppure lui in effetti ne era un gran che certo. E doveva star lì
a navigare in una stanza a vele dispiegate nel sogno senza sbocco!
Altrove c'era una bimba poetessa, piccola piccola che guardava spesso le stelle
- sopratutto nei cieli estivi sul mare - La sua vita passava con lei ritta
sul molo della città. Così vide molti luoghi fantastici, raggiunse paesi dove i
cammelli pascolavano il deserto e dove gli dei ridevano allegri increspando di
bianco le onde.
Lei scriveva parole con la bocca e gli occhi e le
sopracciglia... e aveva con sé una tazzina con dell'olio, una goccia di limone,
ma non aveva il carciofo. Nessuno leggeva quelle poesie così belle, e quindi
attendeva sul molo viaggiando ancor più lontano. E l'intingolo mancato faceva
apparire la sua personcina solitaria ancor più insensata agli occhi degli
altri.
Un giorno d'inverno, quando il mondo pareva una strada
chiusa per il Chierichetto Capitano, la nave attraccò dalla montagna su di
un'onda più ampia di altre: lì in cima giocava graziosa, sul pontile, la Bimba
poetessa con immagini struggenti evocate che sembravano un'estate da film
cinemascope. Il Chierichetto guardò in viso la Bimba, il Capitano guardò il
volto della Poetessa: lì - su quel viso tanto delicato - lesse poemi immensi, lesse
la sua stessa vita e le avventure vissute in una nave che da anni solcava gli
alti flutti dei monti... La poetessa - per la prima volta - sentì pronunciare
le parole che da anni aveva raccolto nella sua camicetta, tanto che il petto le
scoppiava d'amore.
Non si dissero nulla. Lei allungò la mano, lui gliela
strinse.
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