Claudio Di Scalzo: "Rina Rètis scrive a Fosco Neri"
Claudio Di Scalzo
Rina Rètis scrive
"SE QUESTO MONDO PREME E TU"
per Fosco Neri
Se questo mondo preme e tu
mi pieghi libellula all'acqua
ancora non capisco ma provo per poco
la giusta proporzione
da ripartirmi pezzo pezzo
ci fosse quasi un intero
cui crearsi pratica di qualche immunità, perché ho sempre
troppe parole da passarmi al setaccio delle mani ripulirle all'osso rendere
riassunto di un'azione -un verbo- più confortevole al passaggio di tutte le
reliquie sacre della terra
luglio 2012
NOTA CDS 1
RINA RÈTIS è un personaggio da me
ideato a fine 2011 – Rina Rètis ha vissuto con il compagno Fosco Neri fino alla morte di quest'ultimo, per incidente stradale misterioso, il 10 febbraio 2017.
Tutti i personaggi da me ideati
sono copyright di Claudio Di Scalzo e soltanto su mia autorizzazione - alcune
volte l'ho concesso ad altre firme come accade nel fumetto e nel cinema -
possono usarne nome e cognome e vicende.
Rina Rètis è pure un poema
grafico, illustrato con poesia visuale (come nel collage in esergo) e dipinti.
Alcuni esiti sono in custodia presso la galleria Peccolo di Livorno.
NOTA CDS 2
IL MIO NOME È RINA RÈTIS
Il nome è Rina Rètis. Sono una comunista eterodossa. In
passato ho scritto, senza mai pubblicare un rigo, sulla vicenda del mio legame
con Fosco Neri. Il mio amato compagno. Anche pittore. Morto in un oscuro
incidente stradale, e penso me l’abbiano ammazzato per certe sue inchieste
politiche, nel febbraio del 2017. Ebbe, Fosco, una vita politica
turbolenta negli anni settanta. Un rivoluzionario coerente come pochi.
Mi sono interessata, episodicamente, a un poeta ligure che
tribolò in vita con l’immobile tomba del nome, ma da alcuni sono soprattutto
una donna malata. Una rara e poco conosciuta malattia alle ossa ed ai muscoli
mi danno spossatezza, dolori costanti, rinuncia a stare sveglia. Fosco ha
scritto sul mio dolore con una tenerezza che a rileggerne gli episodi e
soltanto a pensarci mi viene da piangere. Perché non è più con me.
Malattia organica che mi azzanna la psiche. La morte di Fosco però
mi ha data un’energia che prima non conoscevo. Devo proseguire il romanzo
comunista, il feuilleton tragico, che tanto lo coinvolgeva con ricerche sul
movimento operaio e rivoluzionario, in un’epoca che questi accadimenti
rivoluzionari hanno occultato sotto menzogne, tradimenti, vendette. I più
collaborativi, a questo scempio, son stati artisti-artiste letterati-letterate
intellettuali. Per questo quasi tutti li disprezzo. Per questo voglio ancora
scrivere da comunista qualche frammento. Per questo Rina la rossa appare su
certe pagine elettroniche. E Fosco è con me anche se gli altri non lo vedono.
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