venerdì 1 dicembre 2017

Karoline Knabberchen: Bambina sul pontile. Fiaba per Fabio Nardi. A cura di Claudio Di Scalzo



Fabio Nardi: "Luna dietro al noce"
Illustrazione per la fiaba di Karoline Knabberchen
Gessetto  e matita su cartoncino






Karoline Knabberchen

LA BAMBINA SUL PONTILE
(fiaba per Fabio Nardi con limone - a Natale)

Caro Fabio... stasera, in questo giardino engadinese, tra un pino un noce e una magnolia e con una buccia di limone proprio buffa che fa la parte della luna... recito una fiaba per commuoverti... tua Karoline Knabberchen




C'era un tempo ch'era un luogo: la banchina di un porto.

E un uomo ch'era insieme, ancora, chierichetto monello e capitano d'antica nave cresciuta sopra una camera o forse mansarda. Egli viaggiava con questo vascello composto anche del suo sogno d'alberature e flutti sulle montagne,... viaggiava viaggiava viaggiava sperando - un giorno - di poter attraccare in un porto, e scendendo dal ponte sul molo trovare la mano dell'amore che stringeva la sua.


Con lei andrò a comprare un carciofo, si diceva, perché tra questi aspri monti non crescono carciofi da gustare nell'intingolo foglia a foglia, evitando il prune.

(E se questo era un desiderio simbolico o solamente naif, un po' scemo, lui non lo sapeva: però se senso della sua vita aveva la mano nella sua andandolo a comprare assieme glielo avrebbe rivelato).

Ma gli anni passavano, il chierichetto era diventato più che altro un capitano solitario, un vecchio lupo di mare che sognava di giorno e la notte parlava con l'amico barbiere morto da anni. Era una persona molto pratica, ma nessuno se ne accorgeva... Neppure lui in effetti ne era un gran che certo. E doveva star lì a navigare in una stanza a vele dispiegate nel sogno senza sbocco!



Altrove c'era una bimba poetessa, piccola piccola che guardava spesso le stelle - sopratutto nei cieli estivi sul mare -  La sua vita passava con lei ritta sul molo della città. Così vide molti luoghi fantastici, raggiunse paesi dove i cammelli pascolavano il deserto e dove gli dei ridevano allegri increspando di bianco le onde.



Lei scriveva parole con la bocca e gli occhi e le sopracciglia... e aveva con sé una tazzina con dell'olio, una goccia di limone, ma non aveva il carciofo. Nessuno leggeva quelle poesie così belle, e quindi attendeva sul molo viaggiando ancor più lontano. E l'intingolo mancato faceva apparire la sua personcina solitaria ancor più insensata agli occhi degli altri.

Un giorno d'inverno, quando il mondo pareva una strada chiusa per il Chierichetto Capitano, la nave attraccò dalla montagna su di un'onda più ampia di altre: lì in cima giocava graziosa, sul pontile, la Bimba poetessa con immagini struggenti evocate che sembravano un'estate da film cinemascope. Il Chierichetto guardò in viso la Bimba, il Capitano guardò il volto della Poetessa: lì - su quel viso tanto delicato - lesse poemi immensi, lesse la sua stessa vita e le avventure vissute in una nave che da anni solcava gli alti flutti dei monti... La poetessa - per la prima volta - sentì pronunciare le parole che da anni aveva raccolto nella sua camicetta, tanto che il petto le scoppiava d'amore.

Non si dissero nulla. Lei allungò la mano, lui gliela strinse.

Era una vita sola. Una vita che si ricongiungeva. E anche il carciofo avrebbe trovato il suo olio, la goccia di limone, denti sorridenti.








SULL'OLANDESE VOLANTE BARRA ROSSA/CDS/KAROLINE K




(Guarda-Engadina 1959 - Lofoten-Norvegia 1984)











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