martedì 19 settembre 2017

Claudio Di Scalzo: Rina Rètis scrive "se questo mondo preme e tu" per Fosco Neri (2012)


Claudio Di Scalzo: "Rina Rètis scrive a Fosco Neri"







Claudio Di Scalzo

Rina Rètis scrive

"SE QUESTO MONDO PREME E TU"

per Fosco Neri



Se questo mondo preme e tu
mi pieghi libellula all'acqua
ancora non capisco ma provo per poco
la giusta proporzione
da ripartirmi pezzo pezzo
ci fosse quasi un intero
cui crearsi pratica di qualche immunità, perché ho sempre troppe parole da passarmi al setaccio delle mani ripulirle all'osso rendere riassunto di un'azione -un verbo- più confortevole al passaggio di tutte le reliquie sacre della terra




luglio 2012








NOTA CDS 1

RINA RÈTIS è un personaggio da me ideato  a fine 2011 –  Rina Rètis ha vissuto  con il compagno Fosco Neri fino alla morte di quest'ultimo, per incidente stradale misterioso, il 10 febbraio 2017.

Tutti i personaggi da me ideati sono copyright di Claudio Di Scalzo e soltanto su mia autorizzazione - alcune volte l'ho concesso ad altre firme come accade nel fumetto e nel cinema - possono usarne nome e cognome  e vicende.

Rina Rètis è pure un poema grafico, illustrato con poesia visuale (come nel collage in esergo) e dipinti. Alcuni esiti sono in custodia presso la galleria Peccolo di Livorno.




NOTA CDS 2

IL MIO NOME È RINA RÈTIS

Il nome è Rina Rètis. Sono una comunista eterodossa. In passato ho scritto, senza mai pubblicare un rigo, sulla vicenda del mio legame con Fosco Neri. Il mio amato compagno. Anche pittore. Morto in un oscuro incidente stradale, e penso me l’abbiano ammazzato per certe sue inchieste politiche, nel febbraio del 2017. Ebbe, Fosco,  una vita politica turbolenta negli anni settanta. Un rivoluzionario coerente come pochi.

Mi sono interessata, episodicamente, a un poeta ligure che tribolò in vita con l’immobile tomba del nome, ma da alcuni sono soprattutto una donna malata. Una rara e poco conosciuta malattia alle ossa ed ai muscoli mi danno spossatezza, dolori costanti, rinuncia a stare sveglia. Fosco ha scritto sul mio dolore con una tenerezza che a rileggerne gli episodi e soltanto a pensarci mi viene da piangere. Perché non è più con me.  Malattia organica  che mi azzanna la psiche. La morte di Fosco però mi ha data un’energia che prima non conoscevo. Devo proseguire il romanzo comunista, il feuilleton tragico, che tanto lo coinvolgeva con ricerche sul movimento operaio e rivoluzionario, in un’epoca che questi accadimenti rivoluzionari hanno occultato sotto menzogne, tradimenti, vendette. I più collaborativi, a questo scempio, son stati artisti-artiste letterati-letterate intellettuali. Per questo quasi tutti li disprezzo. Per questo voglio ancora scrivere da comunista qualche frammento. Per questo Rina la rossa appare su certe pagine elettroniche. E Fosco è con me anche se gli altri non lo vedono.







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