sabato 10 settembre 2022

Alice Pagès: Manuale di Volo. A cura di Claudio Di Scalzo

 



MANUALE DI VOLO

Ogni volatile porta nel becco una lettera, e tutti riescono a chiedermi: “Voli? Da questa terrazza voli?” Io volo sbattendo le ali sopra un campo di male candito di mele; Io volo in picchiata precipitando in me per farti giocare a ricomporre il mio essere; Io volo planando sulle rive della tua incoscienza raschiando piume fino al sangue; Io volo tenendo il becco aperto perché... se mi vuoi nutrire... sai come fare; Io volo a occhi chiusi e per arrivare a te mi basta la spinta del tuo respiro; Io volo sulle onde del mare e con tanto blu attorno non lo distinguo dal cielo (come non distinguo te da Eros); Io volo fiacca, sulle ali degli alisei, che fiacchi volano, sulle ali del padre di Abramo; Io volo stanca nel varcare l'infinito quando l'infinito me lo trascino dentro non riuscendo a confinarlo al di fuori del niente; Io volo angelica nella speranza che esista un purgatorio dove possa vomitare le lumache che becco per terra, colpevoli di essere il mio dessert preferito; Io volo da sola e il mio pigolio non è compreso né dagli uomini né dagli uccelli e sola resto ascoltando i canti degli uomini e degli uccelli; Io volo di continuo per non essere uccisa, perché nel delirio della mia esistenza prevale la ricerca dello spiedo; Io volo, volo, volo e la mia apertura alare, va da Pisa al Pacifico, mi basta una notte per girare il mondo, eppure volteggiando centinaia di volte al minuto non riesco a giurare fede a me stessa.

Alice Pagès



Manuale di volo è stato pubblicato sull'annuario Tellus 29: "Febbre d'amore", 2008. E sempre nell'annuario Tellus 30: "Nomi per 4 stagioni", nella sezione "Tastiera rosa pallido", ho curato un'antologia di scritti di Alice Pagès.
 
 
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(dalle Notizie biografiche sull'Annuario, cit)
 
Sono nata il 14 luglio 1989 a Pisa, mio padre era francese, sceso in Toscana poco più che ventenne per studiare alla Scuola Normale di Pisa, di fatto in pochi mesi ha rivoluzionato la sua vita. Trovò lavoro di sera, come cameriere in un ristorante del centro, di giorno guida turistica per i francesi in Piazza dei Miracoli. Non poteva studiare, con la sua donna incinta e una figlia in arrivo!
Nata nel giorno della presa delal Bastiglia, impossibile non avere un destino combattuto.
Sono cresciuta in un paese alla periferia di Pisa, dalla finestra della mia vecchia casa vedevo la punta della Torre pendente, dalla terrazza in cui mi sono rifugiata adesso invece, soltanto altri palazzi e tetti anonimi.
Suono il pianoforte da quando avevo cinque anni. Otto Bach è il piano nero che ho nel mio appartamento e uno Steinway a mezzacoda bianco, quello che si trova nella casa dei nonni in Francia. Per me la musica classica è quella di Mozart, di Beethoven e di Bach, poi ascolto anche quella commerciale, Michael Bublé per divertirmi, Shakira per caricarmi e Laura Pausini per piangere un po'. Il verde smeraldo è il mio colore, come i miei occhi. Goethe il mio scrittore preferito, "Somersby" il film che non mi stancherò mai di rivedere, Contessa è la mia cavalla, Vienna la città in cui vorrei mettere radici... Vittorio... l'amore  e il dolore della mia vita! Nel fumetto così mi disegna mio cugino. AP






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