A cura di Claudio Di Scalzo
Agnolo Bronzino: "Ritratto di Lucrezia Panciatichi", 1541, Museo degli Uffizi, Firenze. La donna ritratta è Lucrezia di Sigismondo Pucci, moglie dal 1528 di Bartolomeo Panciatichi, anch'egli raffigurato da Bronzino in un altro ritratto conservato agli Uffizi. La giovane donna, dalla carnagione eburnea, è seduta leggermente di tre quarti, la mano destra poggiata su un libro aperto, la sinistra (su cui spicca l’anello nuziale) sul bracciolo intagliato della savonarola. Attraverso i monili preziosi, dettagliatamente descritti dall'abile pennello del Bronzino, Lucrezia esprime non solo la sua ricca appartenenza sociale, ma anche altri aspetti della sua personalità rivelati dalla simbologia delle gemme e dalla frase: "Amour dure sans fin" incisa in smalto nero sull'ampia catena d'oro, che è stata messa in relazione con l'argomento amoroso descritto nel trattatello “Dialogo della infinità di amore”, scritto nel 1547 dalla cortigiana letterata Tullia d'Aragona e dedicato al duca Cosimo de' Medici, suo protettore.
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