Claudio Di Scalzo
Canzonetta triste di un giornalista
Dal grigio di questo stanzino
Vital soffio suscito nella webcreta
Pungolato da politico destino
Verso sconosciuta arcana meta!
E scendendo gradino dopo gradino
Anco sostare un attimo mi si vieta
Non posso estasiarmi nel mattino
A fissare la primavera lieta
Di fiori; udire canti alpini
D’augel dall’ala rapida che frulla
Albe mirare e tramonti montanini,
Fuggo il mare ch’ondeggiando si trastulla
E lo stellato ciel senza confini
Mentre ruino in un file dove son solo nulla!
Nessun commento:
Posta un commento