Fabio Nardi
KAROLINE KNABBERCHEN PER I COMPAGNI PISANI
IMPRIGIONATI NEI CARCERI SPECIALI
Karoline Knabberchen negli anni del nostro legame
(1979-1984), e prima della sua drammatica morte, non è che abbia svolto
politica attiva, se non la cura de (clikka) IL
FOGLIO DI LALO, ciclostilato che ideammo assieme; però era molto
coinvolta, fino al pianto, e alla tosse, per i compagni che aveva conosciuto
dai miei racconti, alcuni di persona, e che stavano in prigione spesso
con accuse che dilatavano la loro opposizione estremista al regime
democristiano e capitalistico fino al terrorismo, senza che avessero compiuto
atti di sangue o reati punibili con il carcere duro per politici.
In questa prosa, breve, ricordandosi di Giovanni Boine, di un suo scritto
biografico, che Silvio Guarnieri ci lesse dal suo epistolario, tenuto con
una certa signora Adelaide Coari, dove rammentava Silietta figlia della sua amante Maria Gorlero,
e la gabbietta di un lucarino, Karoline Knabberchen, usando un lessico boiniano, opera un collegamento tra
l'uccelletto e i compagni imprigionati ingiustamente e che lì
moriranno. Nelle gabbie di stato. Non so se l'epistolario di Giovanni Boine sia
poi stato pubblicato per intero.
Karoline Knabberchen
IL LUCARINO DI GIOVANNI BOINE - 1979
(prosa trascritta dai manoscritti a cura di Claudio Di Scalzo)
Ero lì che l'osservavo, lui e il suo garrulo canto, che
pareva canto di prigione o non so che malinconico stupore. Io l'osservavo, a
scambiar motti con la bimba che sgambettandogli intorno, rispondeva: lui, in
alto in alto appeso a scuoter la testa e mandar lampi dagli occhi che si
facevano sorriso. Son tutti fischi rochi, rotti in gola, i suoi; tranne qualche
trillo improvviso da voltarti incuriosito col cuore che martella: diresti ch'è
tra noi di nuovo, ch'è dei nostri, dei vivi in terra, non più schiacciato tra i
magri ciuffi d'erba e la bassa nuvolaglia di primavera. C'ha un suo ramo, mi
son detto, anche in quella galera di vita; c'ha un perché ogni giorno, dai
trilli di campana che manda fuor dal gargarozzo allegro.
Ma niente, che mi sbaglio.
Son sprazzi come temporali d'allegrezza, e Silietta che sa
di grano e primavera, nemmeno lei coi suoi richiami ci può nulla. Le ali l'ha
rotte. Non l'ho mai veduto volare, nemmeno quelle planate tra le sbarre che
qualcuno crede le si faccia per felicità.
Un giorno si radunarono in tanti qui fuori nello spiazzo
ch'era innondato dal sole: quelli pazzi starnazzanti, gli altri, i liberi
vocianti che vengon a volte – prima uno, l'altro dopo – come a
richiamarlo fuori, che non può; come a dirgli d'aprire e andarsene, che non ha
chiavi per quel meccanismo.
Non me n'accorsi subito, assorto in concitazione, non vidi
neppure Silietta tutta lacrime, zitta zitta aggrappata alle sottane della
madre; stavo appeso allo stupore generale agitato come vessillo a far temere
una qualche rivoluzione.
Poi m'accorsi che quel giorno non l'avevo veduto, non mi
s'era avvicinato allungandomi zitto lento il pignolo, che me lo sentivo amico.
Lo trassero fuori dalla gabbia ch'era morto.
Lo chiamavano Giovanni, e pur se nessuno l'ha saputo, io che
son lucarino le capivo: quelle sbarre che si portava ovunque, non ce l'avevan
ficcato, come me un giorno. Lui c'era nato.
NOTICINA LUCARINA
di Karoline Knabberchen in Engadina
Ricordando quanto Silvio Guarnieri ha letto ieri di Giovanni
Boine, e che ho registrato assieme all'intera lezione, che scrive
all'amica Adelaide Coari: "La povera Silietta ti ricorda e nella febbre farnetica
di scriverti le tanto importanti avventure dei suoi due gatti che son proprio
canaglie. Le hanno ucciso il lucarino..."; ho scritto, voce narrante
Giovanni Boine, quanto puoi leggere, Fabio mio, e ci sono le sbarre del
poeta portorino, imprigionato dalla malattia, la tisi mortale, e da complicanze
tra l'economico e il sentimentale. Ma il tutto voglio
valga come omaggio, politico, ai compagni pisani, tuoi amici, Fabio,
ora nei carceri speciali, che forse mai più avranno ancora libertà di volo.
(1979)
SULL'OLANDESE VOLANTE BARRA ROSSA/KAROLINE K
(Guarda-Engadina 1959 - Lofoten-Norvegia 1984)
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