giovedì 12 aprile 2018

Rina Rètis-Fosco Neri: "Mia Poesia (e sia!) la luna" scritta da Cyrano Ercole Savignano di Pisa. A Claudio Di Scalzo


"Tabernacolo di Cyrano ove posò sua luna con la mano"
Foto Rina Rètis
25 IX 2012





Rina Rètis-Fosco Neri
MIA POESIA (E SIA!) LA LUNA
(a Claudio Di Scalzo)

Mia poesia (e sia!) la luna!

M'invitò a ulular fortuna

Alla volta di Rossana.

M'attaccai alla sottana del cielo,

Sotto il tabernacolo dell'antica magione

Dove un santo fu (ricordo) dentro sua prigione.

Loculo triste e scuro, senza il volto sacro

Che da dietro la grata illuminasse la maniera

Con cui Cyrano coglie la sua rosa della sera.

Fu lampante che la luna

Ammiccando alla mia volta

Sorridesse come per una disputa risolta:

"C'è bisogno di santificare il letto degli amanti?

Che purtroppo contan meno dei tabernacoli dei santi!?"


Cyrano Ercole Savignano di Pisa
evocato da Rina Rètis

con il corpo e i pensieri

di Fosco Neri




CDS: Rina Rètis vedova di Fosco Neri con mano rossa







IL MIO NOME È RINA RÈTIS


Il mio nome è Rina Rètis. Sono comunista eterodossa. Trotskista. In passato ho scritto, senza mai stampare un rigo, sulla vicenda del mio legame con Fosco Neri. Il mio amato compagno. Anche pittore. Morto in oscuro incidente stradale, e penso me l’abbiano ammazzato per certe sue inchieste politiche, nel febbraio del 2017. Ebbe, Fosco,  vita politica turbolenta negli anni settanta. Un rivoluzionario coerente come pochi.

Mi sono interessata, episodicamente, a un poeta ligure che tribolò in vita con l’immobile tomba del nome, ma da alcuni anni sono soprattutto donna malata. 
Una rara e poco conosciuta malattia alle ossa ai muscoli mi danno spossatezza, dolori costanti, rinuncia a stare sveglia. Fosco ha scritto sul mio dolore con una tenerezza che a rileggerne gli episodi, o soltanto a pensarci, mi viene da piangere. Perché non è più con me.  
Malattia organica  che m'azzanna la psiche. 

La morte di Fosco però m'ha dato un’energia che prima non conoscevo. Devo proseguire il romanzo comunista, il feuilleton tragico, che tanto lo coinvolgeva con ricerche sul movimento operaio e rivoluzionario, nell'epoca in cui questi accadimenti rivoluzionari hanno occultato sotto menzogne, tradimenti, vendette. I più collaborativi, a questo scempio, son stati artisti-artiste letterati-letterate intellettuali. 


Per questo quasi tutti li disprezzo. 

Per questo voglio ancora scrivere da comunista qualche frammento. 
Per questo Rina la rossa appare su certe pagine elettroniche. E Fosco è con me anche se gli altri non lo vedono.




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