MIO CIELO INVERNALE, MIE NUVOLE
Da piccola guardavo il cielo e osservando il movimento delle nuvole, cercavo lassù, risposte che da sola non riuscivo a trovare: "Se quella nuvola sfiora l'abete sulla vetta contando fino a tre, domani sera andrò alla festa dove sono invitata, altrimenti no!!"
Così ho coltivato la mia inettitudine, affidando la mia incoscienza al vento invernale, mirando il tragitto delle nuvole!
Oggi, indosso abiti da donna, ma ancora alzo gli occhi al cielo, come se da questo piovesse grano, come se non fossi sola a sbagliare, come se perdendomi nel vapore delle nuvole non fossi responsabile dei miei disastri...
Domani starò compenetrata tra i rami spogli del ciliegio in questo febbraio piovigginoso, respirerò aria umida traversata dalla corrente gelida che farà scricchiolare il tronco e spaurire i passeri senza riparo. Romperò il silenzio filtrato dal vento piangendo, vento che abbandonando, per un attimo, nuvole da spingere, spingerà me.
Sarò nuvola a febbraio. Nuvola, mi disperderò ovunque e la finirò di essere negazione per me stessa! Magari lo sarò per qualcun altro... che mi guarda. Ma stando in alto non lo saprò.
Karoline Knabberchen
1984
Dal "Canzoniere"
Epistolario KK-FN. Libro Dodicesimo
Epistolario KK-FN. Libro Dodicesimo
Questo frammento sulle nuvole di Karoline Knabberchen (Guarda, Svizzera 1959 - Lofoten, Norvegia 1984)..., che illustro con nuvole estive, da giugno ventoso, come omaggio a un pallido fantasma, mentre anch’io guardo le nuvole che corrono sopra le vette che portano in Engadina. Le scavalcano. Scompaiono. Karoline scrisse sulle nuvole in rapporto al suo essere nel mondo, a giugno del 1984. Iniziava la sua passione. Non mi accorsi cosa c’era dietro gli occhi chiari che guardavano le nuvole sulla sua vita! Ma se uno le nuvole le fotografa cosa può saperne che son capaci di prenderti e strattonarti. Karoline aveva scelto me, Fabio Nardi, per ancorarsi alla terra. Non sono stato capace di tenerne i polsi come dovevo. Non ho capito la sua sofferenza. Aveva scelto me, e aveva scelto per sempre. Fabio Nardi
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