"ACCIO BELLUINO"
40 x 50 tecnica mista su carta. 1997
Claudio Di Scalzo detto Accio
“NON POSSO DARE LEZIONI SU NULLA”,
non
posso dare lezioni su nulla
che
non sia brezza del mio pensare animale
soppesando
quanto ancora di umano contengo.
Il
resto: sementi di ipocrisia
capitoli
scritti da altri.
Misture
di un'arte che annuso
con andamento leonino schizzinoso.
Perché a me-m'incantano le discariche
dei
poveri linguaggi manomessi
dove
il bello si spreca e non si ruba
nemmeno
quando l'orologio sociale
a
fine mese rallenta regalando tempo
che ti frulla. Da tenere sul pelo.
Accio: "Animaleria combustione Fantasia" - 1995
Non ho mai pubblicato una critica
letteraria - non ho titoli per farlo non essendo Baldacci Contini
Garboli Anceschi Timpanaro - su di un testo un libro una produzione
estetica on line o di autore e autrice vivente. Soltanto, a volte, mi
sono occupato di autori e autrici importanti per la mia formazione
che fossero Kafka (della tana della animalità, sia detto) o Lenz o Gauguin o Jeanne Hébuterne o Atget fotografo o
Debord filosofo e Boine frammentista.
Ho dimenticato le riviste, dove pubblicai, col contagocce, non ne posseggo copia, neppure di alcuni cataloghi d'arte sulle avanguardie francesi lettriste situazioniste sull'Art Brut o Medardo Rosso. Se ne
ho bisogno vado a Firenze alla Biblioteca Nazionale. O alla Galleria
Peccolo dove collaborai. Non mi è interessato "figurare" intellettuale
o autore in qualche estetica. Sono in rete dal 2000. Valchiavenna on
line (2000-2005); Tellusfolio glocale e Tellus rivista (2000-2010);
L'Olandese Volante (2011).
Social app varie quotidiani
on line hanno annientato la prateria-web libertaria o il mare
acquoreo libero. Amen. A meno di inventare altri strumenti di
produzione, ogni utilità della cultura on line a fine sovvertimento è
defunta.
Nel decennio precedente l'arrivo
del web, negli anni novanta, proposi ai pochi lettori che incocciavano
la rivista Tellus una sorta di “pensiero selvatico”; da qui “Non posso
dare lezioni su Nulla" che in me, dallo “Strapaesano glocale telematico”, dal 2000 in avanti s'è evoluto nel personaggio di KASPAR HAUSER METAMORPHOSE che usando vernacolo e fumetto e innesti filosofici regrediva al linguaggio incomprensibile al lallismo infantile postdadaista beota. C'è qualche capitolo sull'OLANDESE VOLANTE CDS/BARRA ROSSA.
Lo proposi, 2005, con illustrazioni come l'ACCIO BELLUINO su TELLUS rivista carta e sui miei weblog. Asse portante l'uso accanto al pensiero sovversivo
comunista eretico od ortodosso anche quello solitamente etichettato come di Destra: mischiando sia Stirner o l'Heidegger ultimo in baita (RESTIAMO IN PROVINCIA) o Junger vicino a
Debord e Deleuze e Foucault, senza farne trina o cortina citazionista posmoderna; ipotizzando una prassi di lotta sovversiva-web, quasi da Cyber/Soviet, unitamente all'idea di Comunità di
Stirpe (Alisdair McIntyre) di Località intesa come Heimat pure nei
linguaggi, barbari o selvatici, che furono coltivati dallo Strapaese italiano
coi suoi Maccari Malaparte e Tozzi. Perché l'ACCESSO AL PENSIERO POESIA ESTETICA LETTERATURA non passasse dopo ogni tramontata, per fortuna, gerarchia accademica mandarinato universitario editoriale, con l'arrivo del web, ancora sotto una ricostruita gerarchia web. Cosa puntualmente accaduta anche se nel 2025, da sempre, questa gerarchia on line non ha più alcun potere con lo sviluppo di nuovi social e app.
NON riconoscere alcuna AUTORITà politica né estetica anche on line. PIANURA WEB e ACQUOREA. Orizzontale. Senza più niuna gerarchia verticale è stata è sarà, anche se progettassi un OLANDESE VOLANTE 2 nel 2025, la mia prassi e postura.
Kaspar Bibò Hauser. Anni novanta. cds
Ripenso con simpatia al massimo della selvaticheria, affidata a KASPAR HAUSER METAMORFOSI tornando allo stupore primigenio balbettante. La
bontà assoluta incognita nel mondo senza alfabeto.
Allora... Apriti cielo! Sulla "Rivista dei Libri" si scomodò addirittura un tal Piero Cudini accademico di vaglia, alla Normale di Pisa, nel 2002 salito al cielo a sdottoreggiare su qualche nuvola da morto colto, che
definiva il mio libro feltrinelliano “Vecchiano, un paese. Lettere
a Antonio Tabucchi”, 1997, il primo tassello di una follia dove gli
estremisti della cultura comunista e reazionaria si incontravano.
In realtà il critico usava
la recensione al libro per colpire Tabucchi e farlo passare per un
bozzettista che nel paesello viveva empiti rustici. Difatti Tabucchi
inorridì alle mie tesi che ricavavo dal romanzo epistolare. Sommando
critico accademico e scrittore cosmopolita capii che avevo ragione.
Lasciai ogni legame con il grande editore Feltrinelli e mi ritirai sul web a
praticare il “pensiero selvatico”. Con accosto la rivista Tellus
che pubblicava vite non illustri. Risultato? Fallimento epocale fino
all'Olandese Volante. Pur'esso naufragato nel gennaio 2017 con le pistolettate della Legge Poetica sparate dalla Robert Ford/Chiara Catapano per conto d'una rivista ontologica; ma poi l'OLANDESE VOLANTE ha avuto ancora vento in poppa grazie al petrarchismo di ACCIO e CARDELLINO.
Rileggendomi... penso che se fosse maturato un "pensiero selvatico"
per un accesso comunitario, e non più come singoli in estetica carriera, ai linguaggi,
partendo dalle province dalle discariche, dalla negazione di ogni
gerarchia di colti e produttori di merci estetiche, oggi esisterebbe
un movimento di sovversione politico e nelle arti fortissimo e non i
quattro scemi di qualche centro sociale che sviliscono l'Anarchia così
come i vari poeti e poetesse e letterati impegnati sotto le bandiere di una generica "Sinistra" per svilire mortificare obliare cassare ogni Comunismo Marxismo e lotta alla mercificazione estetica che fu la bandiera d'ogni avanguardia e singoli da Rimbaud fino a Debord.
Infatti se esiste il rinnegamento POLITICO praticato dalla fine anni Settanta dalla sinistra extraparlamentare dal PCI ne esiste uno altrettanto volgare e ingiustificabile nelle ARTI anni SETTANTA tutte convertite dal vantato comunismo eterodosso al liberista OSSO editoriale museificato gallerizzato ecc.
L'incipit nella poesia... afferma
che il soggetto, selvatico, non può dare lezioni su Nulla. Forse
perché ogni causa è fondata su Nulla? Dunque fa capolino Stirner.
Poi il pensiero, filo di vento fresco, sceglie il pensiero animale
contro ogni postura cerebrale modellata da teoria saperi umanesimi
vari ideologie addomesticanti corpo e appunto pensiero.
La ribellione è totale. Per
nature-lupo non certo per cani e cagne in cerca di ciotola culturale
guinzaglio e cuccia in qualche teoria letteraria o estetica o moda
politica.
Si sceglie l'artiglio della bestia il
morso l'uggiolare se ferito la parola incomprensibile
dell'intrappolato o del selvaggio correre in qualche foresta residua. Il balbettamento idiota alla Kaspar Hauser in metamorfosi.
Animali simili stavano accosto ai Galli
evocati da Rimbaud.
Ai trapper di London. Alle squaw di
Finimore Cooper. Stavano accosto alle case rifugio di Jesse James. E
difatti uno di loro annusò la Robert Ford come traditrice e gli abbaiò
contro ma il pistolero ormai si fidava della torbida codarda imbarcata sull'Olandese Volante.
L'erbario di Accio - 1986, cds
I sementi, le piante, gli erbari, sono
oramai appaltati a occhiuti giardinieri, nelle istituzioni nei media,
fino ai miserabili blog dove con le toppe al culo sentendosi
accademici qualche vanesio teorico modella i bonsai nominandoli
foreste e le pianticelle femmine sequoie e invece sono ninnoli per
"feste altrui". Questi semi piante sono ipocrisia allo
stato vegetale vegetativo sono sempre "scritti da altri", chi è nato o
ambisce alla foresta, non accetterà mai questi “capitoli” per
libri d'altri. Da esporre in vetrina. Anche sul web.
E se vien raccolta come estetica da
qualche funzionario circondato da ancelle nominate rare essa puzza di
“puttaneria” da cavalcavia. Sugli snodi di oscene periferie
dell'editoria e della rete. E i puttani e le puttane son più nobili
di poeti e poetesse perché non ritengono i loro culi le loro fiche
le migliori del mondo. Sanno di vendersi, poeti e poetesse lo obliano
coi loro librettini premini commentini, nella puttaneria non la si fa
tanto lunga: si va al sodo. Alla eiaculazione e relativa tariffa.
La selvatica il selvatico abitano
transitano soggiornano prendono alloggio fino alla residenza nelle
"discariche" dei linguaggi e dei corpi transmoderni dove
ogni povertà mai riceve lustro interesse poeticizzazione dai cani al
guinzaglio della poesia nostrana italiana.
Qui bisogna stare sapendo che qui passò
il medico Céline con i suoi gatti poco umani qui bisogna conoscere
il bello sprecato che potrebbe incantare i Bataille anche nelle sue
diramazioni erotiche qui dove scoppiano guerre e tempeste d'acciaio
riconoscere Junger con l'elmetto, qui girare all'incontrario le
lancette dell'orologio sociale perché Proudhon afferma che la
proprietà privata è un furto soprattutto se il soggetto che cerca
di sapere tutto di insegnare la poesia e le arti ha reso privato uso
il suo corpo (quante saranno le fottiture i cazzi le leccate di fica
in base alla cultura da dare e da ricevere, quante le protesi per
rinforzare cazzi mosci con citazioni filosofiche?) e in vendita dopo
che ha provato "vergogna" incontrando i saperi nominatisi
sacerdotali.
Il Tempo del Nulla è un regalo per
tutti, per i sapienti e per chi sceglie la selvaticheria, tutto è
nulla dalla Bibbia al cuore di Leopardi innamorato a Stirner, ma
entrare da animali, morendo, nella Stazione Socrate So-Di-Non-Sapere
per andare chissà dove è tutta un'altra cosa: probabile sia tutta
un'altra poesia.
In ogni caso il pensiero selvatico, Marx Annuisce, è pure una maniera, transitoria, verso il comunismo nei segni, per superare ogni feticismo, che lui nei "Manoscritti economico-filosofici" indicava come perno della rivoluzione.
L'idiozia di Pippo alla cultura alta fa scippo - cds primi anni novanta
Kaspar Hauser in metamorfosi Jolly. CDS fine anni novanta
Pensai, pensavo allora, una scrittura aperta a tutti
coloro che si negavano alla cultura istituzionalizzata poesia prosa
saperi arti. Con i segni sempre metamorfici da creare. Magari in sigla. come KASPAR HAUSER METAMORPHOSE.
Magari
anonimi. Sarebbero tornati i linguaggi originari delle stirpi sotterrati
umiliati dai cicisbei adoranti il libro pubblicato la mostra
realizzata la cattedra universitaria e le targhette in libreria in
qualche festival a tema... in questi contesti ci starà a suo agio
anche il linguaggio della sarta Nada Pardini, mia madre, con la
quinta elementare così come il mestiere che fu del camionista Lalo mio padre, come quello che fu del mio amico barbiere Paolo detto il
Pazzo (1949-2005); da sempre esclusi da ogni accesso alla cultura a
meno di non subire gerarchia e modellazione dei colti. Se mai questa
tendenza possibilità grumo rivoltoso si concretizzerà, confidavo da idiota parente di Kaspar Hauser, ovvio, grande sarà
il nostro godimento per lo scacco animale da nulla e sul nulla al
quale abbiamo contribuito.