lunedì 17 febbraio 2025

Claudio Di Scalzo detto Accio: "Non posso dar lezioni su Nulla". Strapaesano Telematico col pensiero selvatico fino a Kaspar Hauser Metamorphose KASP.HAU.M. 1995/2025



"ACCIO BELLUINO" 
 40 x 50 tecnica mista su carta. 1997



Claudio Di Scalzo detto Accio

“NON POSSO DARE LEZIONI SU NULLA”, 


non posso dare lezioni su nulla
che non sia brezza del mio pensare animale
soppesando quanto ancora di umano contengo.
Il resto: sementi di ipocrisia
capitoli scritti da altri.
Misture di un'arte che annuso
con andamento leonino schizzinoso.
Perché a me-m'incantano le discariche
dei poveri linguaggi manomessi
dove il bello si spreca e non si ruba
nemmeno quando l'orologio sociale
a fine mese rallenta regalando tempo
che ti frulla. Da tenere sul pelo.



Accio: "Animaleria combustione Fantasia" - 1995




Non ho mai pubblicato una critica letteraria - non ho titoli per farlo non essendo Baldacci Contini Garboli Anceschi Timpanaro - su di un testo un libro una produzione estetica on line o di autore e autrice vivente. Soltanto, a volte, mi sono occupato di autori e autrici importanti per la mia formazione che fossero Kafka (della tana della animalità, sia detto) o Lenz o Gauguin o Jeanne Hébuterne o Atget fotografo o Debord filosofo e Boine frammentista. 

Ho dimenticato le riviste, dove pubblicai, col contagocce, non ne posseggo copia, neppure di alcuni cataloghi d'arte sulle avanguardie francesi lettriste situazioniste sull'Art Brut o Medardo Rosso. Se ne ho bisogno vado a Firenze alla Biblioteca Nazionale. O alla Galleria Peccolo dove collaborai. Non mi è interessato "figurare" intellettuale o autore in qualche estetica. Sono in rete dal 2000. Valchiavenna on line (2000-2005); Tellusfolio glocale e Tellus rivista (2000-2010); L'Olandese Volante (2011). 

Social app varie quotidiani on line hanno annientato la prateria-web libertaria o il mare acquoreo libero. Amen. A meno di inventare altri strumenti di produzione,  ogni utilità della cultura on line a fine sovvertimento è defunta.

Nel decennio precedente l'arrivo del web, negli anni novanta, proposi ai pochi lettori che incocciavano la rivista Tellus una sorta di “pensiero selvatico”; da qui “Non posso dare lezioni su Nulla"  che in me, dallo “Strapaesano glocale telematico”, dal 2000 in avanti s'è evoluto nel personaggio di KASPAR HAUSER METAMORPHOSE che usando vernacolo e fumetto e innesti filosofici regrediva al linguaggio incomprensibile al lallismo infantile postdadaista beota. C'è qualche capitolo sull'OLANDESE VOLANTE CDS/BARRA ROSSA.

Lo proposi, 2005, con illustrazioni come l'ACCIO BELLUINO su TELLUS rivista carta e sui miei weblog. Asse portante l'uso accanto al pensiero sovversivo comunista eretico od ortodosso anche quello solitamente etichettato come di Destra: mischiando sia Stirner o l'Heidegger ultimo in baita (RESTIAMO IN PROVINCIA) o Junger vicino a Debord e Deleuze e Foucault, senza farne trina o cortina citazionista posmoderna; ipotizzando una prassi di lotta sovversiva-web, quasi da Cyber/Soviet, unitamente all'idea di Comunità di Stirpe (Alisdair McIntyre) di Località intesa come Heimat pure nei linguaggi, barbari o selvatici, che furono coltivati dallo Strapaese italiano coi suoi Maccari Malaparte e Tozzi. Perché l'ACCESSO AL PENSIERO POESIA ESTETICA LETTERATURA non passasse dopo ogni tramontata, per fortuna, gerarchia accademica mandarinato universitario editoriale, con l'arrivo del web, ancora sotto una ricostruita gerarchia web. Cosa puntualmente accaduta anche se nel 2025, da sempre, questa gerarchia on line non ha più alcun potere con lo sviluppo di nuovi social e app. 

NON riconoscere alcuna AUTORITà politica né estetica anche on line. PIANURA WEB e ACQUOREA. Orizzontale. Senza più niuna gerarchia verticale è stata è sarà, anche se progettassi un OLANDESE VOLANTE 2 nel 2025, la mia prassi e postura.


Kaspar Bibò Hauser. Anni novanta. cds


Ripenso con simpatia al massimo della selvaticheria, affidata a KASPAR HAUSER METAMORFOSI tornando allo stupore primigenio balbettante. La bontà assoluta incognita nel mondo senza alfabeto.

Allora... Apriti cielo! Sulla "Rivista dei Libri" si scomodò addirittura un tal Piero Cudini accademico di vaglia, alla Normale di Pisa, nel 2002 salito al cielo a sdottoreggiare su qualche nuvola da morto colto, che definiva il mio libro feltrinelliano “Vecchiano, un paese. Lettere a Antonio Tabucchi”, 1997, il primo tassello di una follia dove gli estremisti della cultura comunista e reazionaria si incontravano. 

In realtà il critico usava la recensione al libro per colpire Tabucchi e farlo passare per un bozzettista che nel paesello viveva empiti rustici. Difatti Tabucchi inorridì alle mie tesi che ricavavo dal romanzo epistolare. Sommando critico accademico e scrittore cosmopolita capii che avevo ragione. Lasciai ogni legame con il grande editore Feltrinelli e mi ritirai sul web a praticare il “pensiero selvatico”. Con accosto la rivista Tellus che pubblicava vite non illustri. Risultato? Fallimento epocale fino all'Olandese Volante. Pur'esso naufragato nel gennaio 2017 con le pistolettate della Legge Poetica sparate dalla Robert Ford/Chiara Catapano per conto d'una rivista ontologica; ma poi l'OLANDESE VOLANTE ha avuto ancora vento in poppa grazie al petrarchismo di ACCIO e CARDELLINO.

Rileggendomi... penso che se fosse maturato un "pensiero selvatico" per un accesso comunitario, e non più come singoli in estetica carriera, ai linguaggi, partendo dalle province dalle discariche, dalla negazione di ogni gerarchia di colti e produttori di merci estetiche, oggi esisterebbe un movimento di sovversione politico e nelle arti fortissimo e non i quattro scemi di qualche centro sociale che sviliscono l'Anarchia così come i vari poeti e poetesse e letterati impegnati sotto le bandiere di una generica "Sinistra" per svilire mortificare obliare cassare ogni Comunismo Marxismo e lotta alla mercificazione estetica che fu la bandiera d'ogni avanguardia e singoli da Rimbaud fino a Debord. 

Infatti se esiste il rinnegamento POLITICO praticato dalla fine anni Settanta dalla sinistra extraparlamentare dal PCI ne esiste uno altrettanto volgare e ingiustificabile nelle ARTI anni SETTANTA tutte convertite dal vantato comunismo eterodosso al liberista OSSO editoriale museificato gallerizzato ecc. 


L'incipit nella poesia... afferma che il soggetto, selvatico, non può dare lezioni su Nulla. Forse perché ogni causa è fondata su Nulla? Dunque fa capolino Stirner. Poi il pensiero, filo di vento fresco, sceglie il pensiero animale contro ogni postura cerebrale modellata da teoria saperi umanesimi vari ideologie addomesticanti corpo e appunto pensiero.

La ribellione è totale. Per nature-lupo non certo per cani e cagne in cerca di ciotola culturale guinzaglio e cuccia in qualche teoria letteraria o estetica o moda politica.

Si sceglie l'artiglio della bestia il morso l'uggiolare se ferito la parola incomprensibile dell'intrappolato o del selvaggio correre in qualche foresta residua. Il balbettamento idiota alla Kaspar Hauser in metamorfosi.

Animali simili stavano accosto ai Galli evocati da Rimbaud.
Ai trapper di London. Alle squaw di Finimore Cooper. Stavano accosto alle case rifugio di Jesse James. E difatti uno di loro annusò la Robert Ford come traditrice e gli abbaiò contro ma il pistolero ormai si fidava della torbida codarda imbarcata sull'Olandese Volante.


L'erbario di Accio - 1986, cds




I sementi, le piante, gli erbari, sono oramai appaltati a occhiuti giardinieri, nelle istituzioni nei media, fino ai miserabili blog dove con le toppe al culo sentendosi accademici qualche vanesio teorico modella i bonsai nominandoli foreste e le pianticelle femmine sequoie e invece sono ninnoli per "feste altrui". Questi semi piante sono ipocrisia allo stato vegetale vegetativo sono sempre "scritti da altri", chi è nato o ambisce alla foresta, non accetterà mai questi “capitoli” per libri d'altri. Da esporre in vetrina. Anche sul web.

E se vien raccolta come estetica da qualche funzionario circondato da ancelle nominate rare essa puzza di “puttaneria” da cavalcavia. Sugli snodi di oscene periferie dell'editoria e della rete. E i puttani e le puttane son più nobili di poeti e poetesse perché non ritengono i loro culi le loro fiche le migliori del mondo. Sanno di vendersi, poeti e poetesse lo obliano coi loro librettini premini commentini, nella puttaneria non la si fa tanto lunga: si va al sodo. Alla eiaculazione e relativa tariffa.

La selvatica il selvatico abitano transitano soggiornano prendono alloggio fino alla residenza nelle "discariche" dei linguaggi e dei corpi transmoderni dove ogni povertà mai riceve lustro interesse poeticizzazione dai cani al guinzaglio della poesia nostrana italiana.

Qui bisogna stare sapendo che qui passò il medico Céline con i suoi gatti poco umani qui bisogna conoscere il bello sprecato che potrebbe incantare i Bataille anche nelle sue diramazioni erotiche qui dove scoppiano guerre e tempeste d'acciaio riconoscere Junger con l'elmetto, qui girare all'incontrario le lancette dell'orologio sociale perché Proudhon afferma che la proprietà privata è un furto soprattutto se il soggetto che cerca di sapere tutto di insegnare la poesia e le arti ha reso privato uso il suo corpo (quante saranno le fottiture i cazzi le leccate di fica in base alla cultura da dare e da ricevere, quante le protesi per rinforzare cazzi mosci con citazioni filosofiche?) e in vendita dopo che ha provato "vergogna" incontrando i saperi nominatisi sacerdotali.

Il Tempo del Nulla è un regalo per tutti, per i sapienti e per chi sceglie la selvaticheria, tutto è nulla dalla Bibbia al cuore di Leopardi innamorato a Stirner, ma entrare da animali, morendo, nella Stazione Socrate So-Di-Non-Sapere per andare chissà dove è tutta un'altra cosa: probabile sia tutta un'altra poesia.

In ogni caso il pensiero selvatico, Marx Annuisce, è pure una maniera, transitoria, verso il comunismo nei segni, per superare ogni feticismo, che lui nei "Manoscritti economico-filosofici" indicava come perno della rivoluzione. 



L'idiozia di Pippo alla cultura alta fa scippo - cds primi anni novanta




Kaspar Hauser in metamorfosi Jolly. CDS fine anni novanta

 



Pensai, pensavo allora, una scrittura aperta a tutti coloro che si negavano alla cultura istituzionalizzata poesia prosa saperi arti. Con i segni sempre metamorfici da creare. Magari in sigla. come KASPAR HAUSER METAMORPHOSE. 

Magari anonimi. Sarebbero tornati i linguaggi originari delle stirpi sotterrati umiliati dai cicisbei adoranti il libro pubblicato la mostra realizzata la cattedra universitaria e le targhette in libreria in qualche festival a tema... in questi contesti ci starà a suo agio anche il linguaggio della sarta Nada Pardini, mia madre, con la quinta elementare così come il mestiere che fu del camionista Lalo mio padre, come quello che fu del mio amico barbiere Paolo detto il Pazzo (1949-2005); da sempre esclusi da ogni accesso alla cultura a meno di non subire gerarchia e modellazione dei colti. Se mai questa tendenza possibilità grumo rivoltoso si concretizzerà, confidavo da idiota parente di Kaspar Hauser, ovvio, grande sarà il nostro godimento per lo scacco animale da nulla e sul nulla al quale abbiamo contribuito.









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