domenica 23 febbraio 2025

Claudio Di Scalzo: Fabio Nardi e Karoline Knabberchen in lettere da cuscino a cuscino e nel mezzo Lucca.








LETTERE DA CUSCINO A CUSCINO
(E NEL MEZZO LUCCA)
II


Fabio caro,
aspettandoti mi sono assopita in via del Fosso
la mano abbandonata nell’acqua.
Ho provato a rinunciare alla tua voce, ch’è tornata in liquide movenze a carezzare i polpastrelli.
N’è derivata  maggiore incongruenza.
Gerda (mia madre) t’ha rimproverato l’assenza “nelle mie condizioni”: sono le condizioni dell’assenza, le ho risposto (con la tua voce) (perché) è chiaro che mi son piegata troppo dentro questo bacio  – che s’avvolge di lingua intorno al mignolo . Tua K.K. (assenza?)












Karoline… scopro che il lenzuolo è umido perché sei uscita da via del Fosso come venere elvetica in cerca del medievale fluido lambente Porta San Gervasio e Protasio. Che tua madre Gerda ti veda soltanto sul lago di Sils-Maria con impettito uomo di cultura nordica è risaputo, invece stai sopra un letto traversato dal fossato che sul ponticello - prima di varcare la Porta anche detta dell’Annunziata - mostra la fontana neoclassica di Lorenzo Nottolini. Qui bevi e l’acqua limpida scorre sui seni frutti sbucciati dalle carezze. Tu poi esclami: “Frena l’irruenza brutto anatroccolo etrusco” e così tutto il religioso lavacro e composto neoclassicismo si sfibra nell’umoristico tuo fuggire nel bacio col mio mignolo in bocca, e suggi e mordi, e ti becco salivando e mi spiumo eccitando la città tutta bagnata dalle tue cosce.   Tuo Fabio (presenza!)







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