giovedì 9 giugno 2022

Claudio Di Scalzo detto Accio: Quando Gaul maglia rosa vinceva il Giro c’erano comunisti da capogiro. Dedicato ad Adriano Sofri ai Nipoti di Kautskij di Lotta Continua e paraggi. Con questo “ricordo famigliare” do loro la maglia nera.

 


 









Claudio Di Scalzo detto Accio

QUANDO GAUL MAGLIA ROSA VINCEVA IL GIRO 

C’ERANO COMUNISTI DA CAPOGIRO. 

DEDICATO AD ADRIANO SOFRI

AI NIPOTI DI KAUTSKIJ 

DI LOTTA CONTINUA E PARAGGI. 

CON QUESTO “RICORDO FAMIGLIARE” 

DO LORO LA MAGLIA NERA.  








 

Mi-pà annando sur ‘amion a carià ir grano ne’ ‘ampi della Val di Serchio verso ir mare di Marina di Vecchiano mi raccontava l’èpia cicristìa. Mi riordo ella di Charly Gaul. Gaulle in vernaolo. Berga.

Era il 1960. Avevo otto o sette anni se li ‘ontavo da settimino nato l’otto dicembre 1952.

Lì duve viveva c’è un freddo boia.  Da strappatti la pelle.

Ti voglio raccontà ‘ome vinse ir Giro, Accio. Rammentà ir freddo a luglio gliè più facile. Col cicrismo poi intenderai anco ir ‘omunismo ‘ome dev’esse per arrivà a vince ir Giro d’Italia.

L’otto di giugno der 1956 Gaulle sul Bondone martellato dar vento dalla nève fitta ‘ome secchiata in ghigna vinse la Maglia Rosa e a ròta il Giro d’Italia. Lì seminò tutti perché divenne disumano nello sforzo nel volé giugne in cima.

Qui arivò in mànie ‘orte mezzo assiderato: blocco unìo con la bicicretta e per spogliallo duvettero taglia ‘on le forbici i vestiti. Riprese ad artiòlà la bocca doppo un bagno cardo bollente.

“la Tregenda” scrissero sui giornali. Nun c’è bisogno te lo tradùa. Mentre si passa vicino ar lago di Puccini che di ‘ose che possino fa’ omini  e donne al limite della sofferenza se n’intendeva. Gaulle invece di ‘antà… pedalava.

Avrai anco inteso che per realizzà ir ‘omunismo ci vogliono homini ‘osì. Ma in tanti. Tutti che pedalino con la stessa forza d’arìva in cima. E diventà esempio e leggenda per chi si vole unì al gruppo. Perché dopo ir freddo verrà la primavera.

Avevo inteso. Arrivammo nella tenuta del Salviati. Dietro la macchia de’ pini ci sono i ‘ampi. Di grano. A Migliarino Pisano.

Qui è tutto di proprietà dei duchi. Al tempo der Duce fascisti ora democristiani con simpatie verso i su’ eredi. Se prendevi un cesto di grano allora ti frustavino. Oggi se prendi un fagiano ti denuncino. T’àrestano.

Alcuni ‘ontadini, poini, salutavino mi-pà a pugno chiuso. L’altri a muso lungo. Alcuni sarebbero iti con Gaulle. L’altri avrebbero sgonfiato le rote alle loro biciclette.

In quest’estate del 2022, con la baraonda bellìa in giro, a scoprì tanti ex ‘omunisti di Lotta ‘Ontinua a comincià da Adriano Sofri e paraggi anco del PCI, ello che mi raccontò ir mi-babbo, Libertario di nome e Lalo di soprannome, mi fa mette la lapide mortuaria adatta ad esti Nipoti di Kautskij, che ‘amuffano oggi la guèra imperialista tra Amèria-Ucraina e Russia, ch’è ecònomìa, col le stesse parole che circolavano nel 1914: libertà, democrazia, aggressore e aggrediti e ‘osì via. Esti nipotini nell’anni doppo il 1968 e per tutti i settanta si dicevano pure leninisti. E comunisti.

Ma non l’erino. Non ànno sopportato la salita ir freddo ir rischio di moricci. Si sono fermati a bé la grappa e poi sono iti in vaanza al caldo. Lì stanno ancora.  Anco oggi. A glorifìà la democrazia liberale e capitalistìa. Allora i braccianti pagati tre lire. Oggi i braccianti pagati tre euro. Sfruttati qui e là. E loro esto spettaolo lo stanno a camuffà. Direbbe Lalo. Nun avevano né lo spirito né ir fìsio dei veri ‘omunisti. Mi sembra di risentì Lalo parlammi. Mé m’à preso in giro Togliatti, Gramsci nun l’avrebbe fatto, e te ir fondatore della Lotta Continua. Che non à retto ar freddo. Seppur l’abbia patito. À scerto ir caldo. Ma esto un comunista nun lo po’ fà. Sennò si battezza, da solo, rinnegato. Gliè semprice la storia del movimento operaio e rivoluzionario, Accio, nun c’è bisogno di intellettuali per capillo. Basta ir cicrismo.

 

NOTA 1


Scrivere questo breve racconto in espressionismo-vernacolo m'è costato parecchio. Avevo perso di vista fondatore e dirigenti di Lotta Continua. Anche come scrittori, poeti, opinionisti, dirigenti TV e così via. L'ho ritrovati schierati con l'Imperialismo americano-europeo contro l'altro imperialismo russo. Grazie a Lalo, alla mia storia famigliare posso affermare che se nel 1968, Sofri, m'appellò "Piccola guardia rossa", ai tempi del Potere Operaio pisano e del movimento studentesco, posso ribadire che ora sono "vecchia guardia rossa". Riassunto. Finale.

 

NOTA 2


La Maglia Nera nel giro è per chi arriva tra gli ultimi nel Giro d'Italia. Ma vale anche come posizioni reazionarie.