domenica 13 maggio 2018

Rina Rètis Comunista: Questa è Religione, questo è Comunismo. Al compagno Fosco Neri, la sua vedova. Con ricordo di Giovanni Boine e Amedeo Modigliani.









Rina Rètis Comunista

QUESTA È RELIGIONE, QUESTO È COMUNISMO

al compagno Fosco Neri, la sua vedova




Questa è Religione!, questo è Comunismo!... così scrissi al mio Fosco Neri, leggendolo accostandovi le mie parole!



Eravamo a Marina di Pisa. Gli dissi che l'avrei preso per sempre intero. Anche col buio e la crudeltà che a volte aveva addosso.



Perché quando AMO e SCELGO, e AMO PER SEMPRE, l'Amato lo prendo intero col suo essere. Mio compagno!



Per questo non l'ho mai tradito.

Né mai lo tradirò neppure ora da vedova.

Sono Rina Rètis

sono fatta così!



Una volta gli dissi che somigliava a GIOVANNI BOINE negli impeti. Come a Modigliani. E che ci eravamo già incontrati. In altre vite. E dopo questa in altra vita ci rincontreremo. Perché io sono fedele e il mio amore è per sempre!









CDS: Rina Rètis vedova di Fosco Neri con mano rossa








IL MIO NOME È RINA RÈTIS

Il nome è Rina Rètis. Sono comunista eterodossa. Trotskista. In passato ho scritto, senza mai stampare un rigo, sulla vicenda del mio legame con Fosco Neri. Il mio amato compagno. Anche pittore. Morto in oscuro incidente stradale, e penso me l’abbiano ammazzato per certe sue inchieste politiche, il 10 febbraio del 2017. Ebbe, Fosco,  vita politica turbolenta negli anni settanta. Un rivoluzionario coerente come pochi.

Mi sono interessata, episodicamente, a un poeta ligure che tribolò in vita con l’immobile tomba del nome, ma da alcuni anni sono soprattutto donna malata. 
Una rara e poco conosciuta malattia alle ossa ai muscoli mi danno spossatezza, dolori costanti, rinuncia a stare sveglia. Fosco ha scritto sul mio dolore con una tenerezza che a rileggerne gli episodi, o soltanto a pensarci, mi viene da piangere. Perché non è più con me.  
Malattia organica  che m'azzanna la psiche. 

La morte di Fosco però m'ha dato un’energia che prima non conoscevo. Devo proseguire il romanzo comunista, il feuilleton tragico, che tanto lo coinvolgeva con ricerche sul movimento operaio e rivoluzionario, nell'epoca in cui questi accadimenti rivoluzionari hanno occultato sotto menzogne, tradimenti, vendette. I più collaborativi, a questo scempio, son stati artisti-artiste letterati-letterate intellettuali. 

Per questo quasi tutti li disprezzo. 
Per questo voglio ancora scrivere da comunista qualche frammento. 
Per questo Rina la rossa appare su certe pagine elettroniche. E Fosco è con me anche se gli altri non lo vedono.




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