mercoledì 3 gennaio 2018

Sara Cardellino - Claudio Di Scalzo detto Accio: Capodanno veneziano con la follia di Vivaldi




SARA E CLAUDIO - 1 gennaio 2017 Venezia


(In copertina "Acquarello e pennarello non terminato per bacio reale 
dato in battello sul più bello annunciato")
 In battello sul Brenta verso il Capodanno a Venezia ho preso a disegnare... 
e come dice il titolo questo dipinto è stato interrotto. 
Persa la concentrazione è rimasto incompiuto 
e ciò perché quanto vale è il bacio vero
 - ho il sospetto valga per tutta la mia estetica - 
e poi se finito la follia vivaldiana che ci teneva non sarebbe stata follia 
ma ragionevolezza. 
E questo proprio, nella notte che ci aspettava, 
non doveva assolutamente accadere!




Sara Cardellino - Accio

CAPODANNO VENEZIANO CON LA FOLLIA DI VIVALDI


(Dalla Malcontenta Padova a San Marco Venezia)
(31.12.2017/1.1.2018)


Vivaldi sul celeberrimo tema della Follia, che in epoca barocca coniugava musica colta e popolare, ci porta, popolani e aristocratici, verso Venezia a Capodanno.

L'estro e le capacità tecniche di Vivaldi torcono nel gioioso i colori più flebili ed enigmatici dalla Villa Foscari detta “La Malcontenta” alla Piazzetta San Marco. Viaggio che accosta i due capi della fune che ci lega dal giugno 2009 a questo Capodanno 2018. Funambolismo dei legni risa dei fiati fioriture digitali. Follia e bellezza di vivere per due volte la danza dell'amore nei cuori uniti-divisi-ancora uniti.

Acque, superfici piatte, case basse, chiuse tralicci. Ecco La Malcontenta.
Questa villa, sulla soglia della Laguna, rappresenta la più degna introduzione a Venezia. Il Palladio che la costruì per i Foscari tra il 1550 e il 1560 può ben stare accosto a Vivaldi: per le soluzioni architettoniche mutevoli nel classicismo polistilistico.


L'occhio sugge stanotte ogni lucido riflesso
rubino instancabile follia d'amore semina
profonda d'acque - nostre mani - luccichìo
adorna suoni a margine delle ferite
delle medicazioni delle guarigioni
fascio fulgido baci.

Oh Cardellino l'abbraccio prezioso timbro
imprevedibile lingua matta istante apre
contrappunto d'anni luccica il rosa
dell'arrivo a Fusina dalle tante bricole.


C'è foschia bianchi cocai s'ergono su lunghe zampe come se poggiassero a pelo dell'acqua. Venezia comincia a profilarsi. Soffiamo nella clessidra del tempo giardino dell'anno nòvo. Fermezza delle architetture tonfi dei volti miele mento posato sul petto a difesa dal freddo notturno.

Sfioriamo San Giorgio in Alga. Mani senza riposo arcate di variazioni sottili carezze. Ecco la testa occidentale della città: Canale della Giudecca. Adagio della variazione blu scuro delicato.

-Cos'hai da sorridere sotto ai baffi?
-Mi sento parecchio ribattuto e alternato tra il basso e i violini di Vivaldi.
-Il primo degli effetti della nostra “Follia” d'amore il primo giorno dell'anno.

L'Isola del Tronchetto. Se fai una rima scema con l'isola giuro che ti mordo! Sara me lo dai un bacetto? Ahi, mi fai il labbro sanguinà. 

Ultimo tratto di banchina, San Basegio, Ponte di legno nella Fondamenta delle Zattere. Punta della dogana.

Allegro tempo veloce s'aggiunge, pulsazioni intarsi drammatizzazioni nell'audacia della mano sotto al golfino: puppine a cilegia scorza dello sguardo frutto del si e no qui non si può!!!
Follia polare, ragione del gentiluomo: scusa mia dama questa impertinenza. Perdonato? Sì perché il tuo libertino atto s'impunta sul mio diniego ai Giardinetti Reali.

Il lampo della folle invenzione armonica verso il mio seno - ma non ti basta mai toccarlo e baciarlo? - vale lampo di predilezione per l'ostinato. Vivaldi t'ammaestra dunque cosi tanto mio amato Accio? Sì, Cardellino, posso anche affidarmi, folle, al cantabile ispirata vocalità per dirti: un primo dell'anno così mai l'ho vissuto.

Bugiardo! Dimentichi quello del 2009! sempre a Venezia. Ti perdono se trovi stretta suggellata da un'appendice cadenzale adatta per chiudere questo viaggio dalla Malacontenta a qui: Piazzetta San Marco.

Siccome c'è il ritmo puntato, della tematica struttura, ancora sei da me baciata e per sempre dura!
Perdonato! Oh se ti perdono amore mio!




VIVALDI - LA FOLLIA









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