LETTERE DA CUSCINO A CUSCINO
(E NEL MEZZO LUCCA)
I
I
Nei primi mesi del nostro legame a Pisa, dove io e Karoline frequentavamo l’università, s’impose la
città di Lucca come luogo dove “abitare” nottegiorno e insieme conoscere la
città che frequentavo fin da piccolo
soprattutto raggiungendo col camion di mio padre Piazza Anfiteatro dove si
teneva allora il mercato e Borgo Giannotti appena fuori le Mura ch’era il
polmone mercantile della città con le sue botteghe artigiane e le agrarie. Le Mura allora erano transitabili dalle auto e non ancora il luogo di svago e
passeggiate che è oggi. Karoline tramite una sua parente, che non
ricordo se l’aveva acquistata o ne aveva affittato le stanze, ebbe le chiavi di
una villa liberty presso Porta Elisa. Tutta la zona ne ha di magnifiche. Questa
era più piccola ed appena dietro altre che stanno a ridosso delle Mura sulla
strada che porta sia a Pistoia che in Garfagnana.
Nella camera da letto dall’alto soffitto con alte finestre che guardavano magnolie e ringhiere finemente floreali se le alte tende venivano scostate, inventammo un gioco che
ci permise di stare ore e ore accanto in amore e insieme di rammentare la città
che “scoprivamo” nell' andirivieni a perdifiato da una chiesa all’altra da una
piazza all’altra da un bastione all’altro perché prendemmo a scriverci lettere da cuscino a cuscino e in mezzo, ai nostri corpi, appunto, la città da noi
evocata.
“Così ci abbracciamo sui tetti e i campanili tenendo lettere in mano”
disse Karoline che ebbe l’idea epistolare, “come nei dipinti di Chagall”.
Era l’estate del 1979. Luglio e agosto.
Avremmo anche scritto “lettere da sdraio a sdraio sotto lo stesso ombrellone”,
ma questa è un’altra avventura sempre negli stessi mesi che raccoglierò in una
diversa sezione del Canzoniere di Karoline. A volte però sabbia appariva sotto
un’unghia o sotto i colorati costumi da bagno che il bianco del cotone
enfatizzava e qualche granello finiva nelle lettere che rammentavano San
Michele e allora l’angiolo ci guardava perplesso e la pantera della porta Santa Maria che
tiene tra le zampe il simbolo della città starnutiva.
... e dal cuscino ti scrivo… Karoline entriamo stando vicino? posso darti
un bacino dove so io
sul pancino? Sarà questo il mio lemma che ti felina lo stemma?
Fissa la Madonna
col Bambino arcobaleni acque venti
Dei tanti uomini e donne passanti tien ricordo
Anche di motorini che traversano veloci e lenti
A ogni vissuto evita la tara, lo prende lordo.
Dal 1593 la Porta
disegnata da Gaetani Bresciani s’apre e chiude sul fluire cittadino e
nell’agosto 1979 sta tra i nostri slip (il mio me lo tolgo, la pantera
azzannerà la scultura che elevo?) e la piega nel lenzuolo impedisce che i due
fornici laterali si aprano come si deve facendo passare la mia bocca verso te.
Varco la porta principale con le labbra schiuse e intuisco che se invece di due pantere sulla
porta rese mansuete dalla curiosità d’eros in atto c’erano i due previsti leoni
– che il senato lucchese impose al Bresciani di modificare – adesso una zampata
avrei preso in faccia, e invece m’aspetto la tua lingua che viene dal cuscino
accosto alla trina di Piazza Napoleone.
°°°
Fabio mio,
alito sulla punta di questo
areoplanino-missiva, seduta a Porta Santa Maria.
Ho abitato qui molte notti, con la
porta chiusa a doppia mandata.
Poi mi ha svegliata il caldo della
tua lingua che batteva dentro la bocca -
Giro la chiave giusta,
signorina (hai detto gagliardo)
Leggi le lettere leggere di saliva
che t’orlano la schiena?
Le pantere ci leccano i piedi ciondoloni dal letto,
s'accoppiano sul tappeto coprendo le nostre voci:
annaspo nell'afrore acuto di bestia - il manto lucido
Le pantere ci leccano i piedi ciondoloni dal letto,
s'accoppiano sul tappeto coprendo le nostre voci:
annaspo nell'afrore acuto di bestia - il manto lucido
mi solletica il seno, e siete tre
ora a inumidirmi il mento.
La freccia di sabbia. Libro Primo. Due tomi
Due piante nel nocciolo. Libro Secondo
Bave. Viaggiatori da Biblioteca. Libro Terzo.
Quaderno illustrato vecchianese. Libro Quarto
Viaggio intorno a un volto. Libro Quinto. Due tomi
Spuma sulla carrucola in risalita. Libro Sesto
Anello Rovente. Libro settimo
Il verso annuale della ranocchia. Fiabe del camino. Telegrammi sott’acqua. Candele spente. Libro Ottavo
Come apparve la morte a Karoline Knabberchen. Karoline disegna. Libro Nono
Filosofia da baita. Proiezioni musicali. Libro Decimo
Tavolozza per Gaudio e Requiem. Cardiodramma. Libro Undicesimo
Fabio Nardi - Karoline Knabberchen. Epistolario. Lettere. Biglietti postali. Cartoline. Libro Dodicesimo
Del “Canzoniere di Karoline Knabberchen” in trendadue anni sono stati pubblicati pochi estratti da “La freccia di sabbia”, “Quaderno illustrato vecchianese”, “Viaggio intorno a un volto”, “Cardiodramma” soprattutto sulla rivista poi annuario Tellus, e sporadicamente in mostre collettive di poesia visuale negli anni Ottanta.
PIANO DELL’OPERA
KAROLINE KNABBERCHEN. CANZONIERE D’AMORE IN VITA
La freccia di sabbia. Libro Primo. Due tomi
Due piante nel nocciolo. Libro Secondo
Bave. Viaggiatori da Biblioteca. Libro Terzo.
Quaderno illustrato vecchianese. Libro Quarto
Viaggio intorno a un volto. Libro Quinto. Due tomi
Spuma sulla carrucola in risalita. Libro Sesto
Anello Rovente. Libro settimo
KAROLINE KNABBERCHEN. CANZONIERE D’AMORE IN MORTE
Il verso annuale della ranocchia. Fiabe del camino. Telegrammi sott’acqua. Candele spente. Libro Ottavo
Come apparve la morte a Karoline Knabberchen. Karoline disegna. Libro Nono
Filosofia da baita. Proiezioni musicali. Libro Decimo
Tavolozza per Gaudio e Requiem. Cardiodramma. Libro Undicesimo
Fabio Nardi - Karoline Knabberchen. Epistolario. Lettere. Biglietti postali. Cartoline. Libro Dodicesimo
Del “Canzoniere di Karoline Knabberchen” in trendadue anni sono stati pubblicati pochi estratti da “La freccia di sabbia”, “Quaderno illustrato vecchianese”, “Viaggio intorno a un volto”, “Cardiodramma” soprattutto sulla rivista poi annuario Tellus, e sporadicamente in mostre collettive di poesia visuale negli anni Ottanta.
CDS
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