martedì 24 marzo 2020

Claudio Di Scalzo detto Accio: Due giovani donne con la sarta convalescente. Ricordo strapaesano e musicale del gennaio-aprile 2017









Claudio Di Scalzo detto Accio

DUE GIOVANI DONNE CON LA SARTA CONVALESCENTE.
RICORDO STRAPAESANO E MUSICALE DEL GENNAIO-APRILE 2017.


Nel gennaio 2017 mia madre, la sarta Nada, filò in ospedale a Pisa, reparto cardiologia, di gran carriera per farsi aprire il còre e meccanizzarlo, sennò partiva per andare dar su’ Lalo.

Giorni aspri e duri e intanto apprendevo (9 gennaio 2017) che la mia avventura con L’Olandese Volante stava naufragando. Il veliero corsaro venduto agli spagnoli di Maracaibo. E la perduta Tortuga fece ner mi ‘òre ruga. Anch’io stavo nel posto giusto in cardiologia. Vivevo l’emorragia di tanta utopia.

La Nada ritornò in ospedale, per altri aggiustamenti alla 'arburazione della “macchinetta", nella primavera.

Mi-mà svagellava dopo l’operazione. La sua chiacchiera monologante la raccoglievo giorno e notte. Non mi sorprendevo più di niente. Manco che s’inventasse che avevo un fratello gemello. Anche perché coglieva nel vero. Ero stato, e nella dedizione lo ero ancora, Fabio Nardi legato all'infelice poetessa e filosofa svizzera Karoline Knabberchen (1959 - 1984) morta per suicidio trentatré anni prima.

In una di questi dialoghi tra un anticoagulante e l’altro, pencolante sulla seggiola, verso il su’ guanciale, la sarta Nada Pardini mi chiese notizia della poetessa triestina ch’era stata ospite ner ‘ascinale anni prima e che l’aveva portato una crema per le vene variose che funzionò a meraviglia e le piaceva tanto come le ‘ucinava il ‘onigliolo alla cacciatora. 
T’ha chiesto di me al telefono Accio? Verrà a trovammi? Mi riordo ch’era ‘uriosa come furetto di sapé ‘osa c’era nelle soffitte. Sopra al primo piano, sottotetto. Ma le dissi che non lo sapevo che non c’ero più stata perché er mi’ Accio non voleva nessuno ciandasse dopo ch’era morta la su’ fidanzata svizzera. In un brutto incidente stradale.

Mamma te la sei sognata, te l’inventi, l’anestesia ti ha rimbambolita, non è mai esistita una poetessa di Trieste ch’è stata da noi.

Le dissi una bugia e una verità. 
Il trafiletto che avevo ricevuto, il giorno prima, sms senza nemmeno una parola nel cellulare: “Ti sono accanto”, m’aveva convinto che non era mai esistita. Il Cascinale sommato al Campo della Barra di Lalo era stato un episodio di turismo culturale. Di chi lì era morto ne aveva scritto Tabucchi e disegnato Benati. Valeva la pena di farci una capatina. Ma non potevano rivaleggiare con i luoghi del mito greco o dell'India che i colti annusano e lì vi si stordiscono di calchi inutili. Come potevo rivelarlo ciò ad una sarta con la quinta elementare?

Mi-ma’ parve pòo ‘onvinta. Aggiunse che la testa le girava con troppe figure sognate e vere. Sai Accio, a vorte m’è sembrato pure che la bimba bionda d’Engadina non sia morta ‘ome tu dici nell’ incidente stradale ma in artro modo che nun mi vo’ dir. Ma anche esto me lo sarò sognato. Ch’à ‘ompiuto un atto disperato.

La settimana dopo venne a trovarla Sara Cardellino. Che aveva risposto alla mia richiesta d’aiuto, la Domenica delle Palme, dopo 5 anni e 5 mesi di separazione.






La Nada aveva l’occhi che brillavano a vedemmi tanto eduato nel presentagliela. Dal letto, ripresasi ormai, e anche ben pettinata e con vestaglia riamata che s’era fatta da sé anni prima per ogni evenienza di malattia, disse: Accio questa bimba è proprio di porcellana da tanto ch’è deliata a parlà a movisi. Lasciaci un poino soli che fra donne ci s’intende meglio. Voglio sapé ‘ome si chiama duve abita ‘osa fa. Son curiosa come una sarta dev’esse.

-Mamma non la snervà. In ogni ‘aso Lei è vera. Esiste. Non è sogno tuo o abbaglio mio.
T’à portato in dono giradischi con LP di Puccini. L’ho montato a Vecchiano. Nessuna tu' amia avrà tanta musia in ‘amera ‘ome te. Poi lei se vòle te la sòna col su’ flauto e guarisci anco meglio. Devi sbrigatti mamma. A torna sull’aia. Ad aprile bisogna seminà ‘arote, ‘arciofi, fagiolini rampianti peperoni nell’orto e ner Campo alla Barra.











SULL’OLANDESE VOLANTE: NADA e ACCIO










Novelle, diario, frammenti, illustrazioni, poesia visuale con la partecipazione di Rimbaud Boine Campana Majakovskij dalla sarta Nada Pardini per cucire assieme l’alfabeto originario.









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