sabato 24 ottobre 2015

A cura di Claudio Di Scalzo: Max Stirner e l'Amore. Tellus Transmoderno





a cura di Claudio Di Scalzo

MAX STIRNER E L’AMORE

La Casa Editrice Sociale di Giuseppe Monanni e di Leda Rafanelli, situata ed attiva a Milano, nel 1923 pubblicò, a cura di John Henry Mackay e per la traduzione di Angelo Treves, la prima edizione italiana dei cosiddetti “Scritti Minori” di Max Stirner. Molti interessanti spunti se ne potrebbero trarre, ma la nostra attenzione è stata attratta da un breve saggio che Stirner riuscì a vedere divulgato nella Rivista mensile berlinese animata dal suo caro amico Ludwig Buhl, periodico travagliatissimo che questi aveva ideato nel Luglio 1843 in Berlino, ma che naufragò in Prussia sotto i nefasti colpi della censura. Buhl dovette emigrare a Mannheim, dove nel 1845 diede alle stampe il primo ed unico fascicolo della sfortunata Rivista.
L'articolo di Max Stirner in questione si intitolava: “Alcune considerazioni provvisorie sullo Stato fondato sull'amore”. In esso l'autore svolge principalmente un tema di carattere polemico-politico: viene posto in discussione il cosiddetto liberalismo tedesco del barone von Stein del 1808, che voleva essere un controcanto, dal sapore melensamente cristiano e caritatevole, rispetto agli ideali della Rivoluzione Francese diffusi per tutta l'Europa sulle canne delle baionette durante le guerre napoleoniche. La libertà sostenuta dal barone von Stein non si fondava sulla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, bensì sul Dovere. (...)
















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