Claudio Di Scalzo detto Accio
DUE GIOVANI DONNE CON LA SARTA
CONVALESCENTE.
RICORDO STRAPAESANO E MUSICALE
DEL GENNAIO-APRILE 2017.
Nel gennaio 2017 mia madre, la
sarta Nada, filò in ospedale a Pisa, reparto cardiologia, di gran carriera per
farsi aprire il còre e meccanizzarlo, sennò partiva per andare dar su’ Lalo.
Giorni aspri e duri e intanto
apprendevo (9 gennaio 2017) che la mia avventura con L’Olandese Volante stava naufragando. Il
veliero corsaro venduto agli spagnoli di Maracaibo. E la perduta Tortuga fece
ner mi ‘òre ruga. Anch’io stavo nel posto giusto in cardiologia. Vivevo
l’emorragia di tanta utopia.
La Nada ritornò in ospedale, per
altri aggiustamenti alla 'arburazione della “macchinetta", nella
primavera.
Mi-mà svagellava dopo
l’operazione. La sua chiacchiera monologante la raccoglievo giorno e notte. Non
mi sorprendevo più di niente. Manco che s’inventasse che avevo un fratello
gemello. Anche perché coglieva nel vero. Ero stato, e nella dedizione lo ero
ancora, Fabio Nardi legato all'infelice poetessa e filosofa svizzera Karoline Knabberchen (1959 - 1984) morta per
suicidio trentatré anni prima.
In una di questi dialoghi tra un
anticoagulante e l’altro, pencolante sulla seggiola, verso il su’ guanciale, la
sarta Nada Pardini mi chiese notizia della poetessa triestina ch’era
stata ospite ner ‘ascinale anni prima e che l’aveva portato una
crema per le vene variose che funzionò a meraviglia e le piaceva tanto come le
‘ucinava il ‘onigliolo alla cacciatora.
T’ha chiesto di me al telefono Accio? Verrà a trovammi? Mi riordo ch’era ‘uriosa come furetto di sapé ‘osa c’era nelle soffitte. Sopra al primo piano, sottotetto. Ma le dissi che non lo sapevo che non c’ero più stata perché er mi’ Accio non voleva nessuno ciandasse dopo ch’era morta la su’ fidanzata svizzera. In un brutto incidente stradale.
T’ha chiesto di me al telefono Accio? Verrà a trovammi? Mi riordo ch’era ‘uriosa come furetto di sapé ‘osa c’era nelle soffitte. Sopra al primo piano, sottotetto. Ma le dissi che non lo sapevo che non c’ero più stata perché er mi’ Accio non voleva nessuno ciandasse dopo ch’era morta la su’ fidanzata svizzera. In un brutto incidente stradale.
Mamma te la sei sognata, te
l’inventi, l’anestesia ti ha rimbambolita, non è mai esistita una poetessa di
Trieste ch’è stata da noi.
Le dissi una bugia e una verità.
Il trafiletto che avevo ricevuto, il giorno prima, sms senza nemmeno una parola nel cellulare: “Ti sono accanto”, m’aveva convinto che non era mai esistita. Il Cascinale sommato al Campo della Barra di Lalo era stato un episodio di turismo culturale. Di chi lì era morto ne aveva scritto Tabucchi e disegnato Benati. Valeva la pena di farci una capatina. Ma non potevano rivaleggiare con i luoghi del mito greco o dell'India che i colti annusano e lì vi si stordiscono di calchi inutili. Come potevo rivelarlo ciò ad una sarta con la quinta elementare?
Il trafiletto che avevo ricevuto, il giorno prima, sms senza nemmeno una parola nel cellulare: “Ti sono accanto”, m’aveva convinto che non era mai esistita. Il Cascinale sommato al Campo della Barra di Lalo era stato un episodio di turismo culturale. Di chi lì era morto ne aveva scritto Tabucchi e disegnato Benati. Valeva la pena di farci una capatina. Ma non potevano rivaleggiare con i luoghi del mito greco o dell'India che i colti annusano e lì vi si stordiscono di calchi inutili. Come potevo rivelarlo ciò ad una sarta con la quinta elementare?
Mi-ma’ parve pòo ‘onvinta.
Aggiunse che la testa le girava con troppe figure sognate e vere. Sai Accio, a
vorte m’è sembrato pure che la bimba bionda d’Engadina non sia morta ‘ome tu
dici nell’ incidente stradale ma in artro modo che nun mi vo’ dir. Ma anche
esto me lo sarò sognato. Ch’à ‘ompiuto un atto disperato.
La settimana dopo venne a
trovarla Sara Cardellino. Che aveva risposto alla mia richiesta d’aiuto, la
Domenica delle Palme, dopo 5 anni e 5 mesi di separazione.
La Nada aveva l’occhi che
brillavano a vedemmi tanto eduato nel presentagliela. Dal letto, ripresasi
ormai, e anche ben pettinata e con vestaglia riamata che s’era fatta da sé anni
prima per ogni evenienza di malattia, disse: Accio questa bimba è proprio di
porcellana da tanto ch’è deliata a parlà a movisi. Lasciaci un poino soli che
fra donne ci s’intende meglio. Voglio sapé ‘ome si chiama duve abita ‘osa fa.
Son curiosa come una sarta dev’esse.
-Mamma non la snervà. In ogni
‘aso Lei è vera. Esiste. Non è sogno tuo o abbaglio mio.
T’à portato in dono giradischi con LP di Puccini. L’ho montato a Vecchiano. Nessuna tu' amia avrà tanta musia in ‘amera ‘ome te. Poi lei se vòle te la sòna col su’ flauto e guarisci anco meglio. Devi sbrigatti mamma. A torna sull’aia. Ad aprile bisogna seminà ‘arote, ‘arciofi, fagiolini rampianti peperoni nell’orto e ner Campo alla Barra.
T’à portato in dono giradischi con LP di Puccini. L’ho montato a Vecchiano. Nessuna tu' amia avrà tanta musia in ‘amera ‘ome te. Poi lei se vòle te la sòna col su’ flauto e guarisci anco meglio. Devi sbrigatti mamma. A torna sull’aia. Ad aprile bisogna seminà ‘arote, ‘arciofi, fagiolini rampianti peperoni nell’orto e ner Campo alla Barra.
SULL’OLANDESE VOLANTE: NADA e
ACCIO
Novelle, diario, frammenti,
illustrazioni, poesia visuale con la partecipazione di Rimbaud Boine Campana
Majakovskij dalla sarta Nada Pardini per cucire assieme l’alfabeto originario.
Nessun commento:
Posta un commento