Immagine dalla bacheca di Alessandro Assiri.
Foto virata, con tecnica situazionista, nel "rovesciamento" linguistico
per forma di guerriglia nei segni on line.
Foto virata, con tecnica situazionista, nel "rovesciamento" linguistico
per forma di guerriglia nei segni on line.
Alessandro Assiri – Claudio Di Scalzo
LOTTA CON UNO "SFORZINO" CONTRO IL
CAPITA-COMUNISMO DEL SOCIAL FACEBOOK
(dalla bacheca Facebook di Alessandro Assiri)
Facciamo uno sforzino piantiamola di chiamare eventi le cose
che facciamo. Incontri, accadimenti va bene uguale. Gli eventi fanno la
storia e quelli non siamo noi (AA)
La lotta inesausta contro il
linguaggio imposto dal social multinazionale ha qualcosa di eroico. E l'ironia
è l'arma adatta. Scoprire che qualcuno lo fa dichiarando che sarebbe uno
"sforzino" non accettare le sigle proposte come "eventi"
per avere un maggiore appiglio sul proprio reale e sul reale complessivo, mi
garba. Ma c'è di più (e sto semplicemente salutando due amici che stimo, io non
faccio teoria letteraria non metto "cappello" su scritture altrui
come oscenamente spesso accade, né sono un intellettuale: scrivo da compagno
che vive la stessa noia per certa sigla FB), e questo ravviso in Alessandro
Assiri in Nicola Manicardi, e cioè la prassi-web intenta a demistificare
o rovesciare con la prassi-aforistica il capita-comunismo del social, che nei
fatti, annichilisce ogni crescita possibile di altro linguaggio, perché
diffonde l'auto-celebrazione di ognuno come vite "letterarie" o come
esseri negli eventi atti al ricordo. Il capita-comunismo dei social che è
schizoide ha una strategia: quella di appiattire linguisticamente il mondo, ad
esempio, per depotenziare e impedire si formi una lingua realmente che sa, nel
reale e sul web, costruire eventi di sovvertimento. (CDS)
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