venerdì 5 giugno 2015

Archeologia Editoriale Transmoderna. "Dino e altri racconti" di Romano Bilenchi. Cura Claudio Di Scalzo




ARCHEOLOGIA EDITORIALE TRANSMODERNA 
(A.E.T) ovvero CIVILTÀ INABISSATA
"DINO E ALTRI RACCONTI"
DI ROMANO BILENCHI
cura di Claudio Di Scalzo


Della borghesia in provincia che si duella gli emisferi cerebrali e i sensi selvaticamente, dice a se stesso Romano Bilenchi, scriverò in modo anticonformista. E invece poi narra dei lavoratori dei loro vissuti mesti ori.  Pubblica “Dino e altri racconti”. Gesti sullo sterno pesti. Umori crucis ardori. Intima realtà con fantasia stilistica scheggia di classicità. La conquista stilistica del Conservatorio di Santa Teresa lo conferma. Capolavoro. Timbro col suo tenebroso nella sostanza esistenziale proletaria col sole scotennate le spighe del grano. L’impegno comunista ha il suo capolavoro che nessuno ricorda. Anzi l’inabissa col nome dell’autore.


CDS: "Bilenchi ti sbilenco" - Maggio 2015



Lo scrittore era preda del demone della correzione senza fine della sua scrittura. Con me ha parlato due ore sopra una variante ai racconti pubblicati nel 1944 da Vallecchi. Qui in seconda edizione. Mentre sulla linea gotica piovevano bombe. Firenze si liberò da sola, caro pisano tra i monti alti. E Romano era un partigiano intrepido col nome battezzato alla nascita nella pila retorica del regime.  
Romano Bilenchi diresse la “Nazione del popolo”, organo del CLN, Comitato di Liberazione nazionale, fino al 1945.

Romano Bilenchi fa parte di una civiltà inabissata. Quella del Movimento operaio. A cui Bilenchi appartiene. E io ne ritrovo le vestigia con l’Archeologia Editoriale Transmoderna.





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