venerdì 3 dicembre 2021

Accio e Sara Esserino: Compleanno nello Stadtpark alla statua di Schubert l'Otto dicembre 2010




 "Schubert statua celeste l'8.XII.2010 allo Stadtpark di Vienna"

Accio x Sara



COMPLEANNO  NELLO STADTPARK ALLA STATUA DI SCHUBERT

Accio e Sara

I

L'olio che sfrigola è la mia parola ubriaca, cuoce nel viaggio senza testa che grida temporale in questa Vienna romantica.

La formina del mio orgoglio ha delimitato sulla tastiera questa didascalia in forma di dedica musicata per il tuo inverno rinchiuso davanti al caminetto dell'interpretazione.

Accanto all'albero di Natale si è annidata la volpe:  divorerà le luci che fibrillano, affondando la fronte nel tuo buio infantile.

A quanti corpi appartiene il nostro peccato, il concerto non confesserà, impegnato a rappresentare alla platea il suo confessionale di memorie.


SCHUBERT
Horowitz
Impromptu in G flat major D899 No.3



II

Allo Stadtpark, alla statua di Schubert, ti faccio ascoltare, col mio Mp3,  il balletto da Rosamunde di Schubert. La sfortunata principessa di Cipro in questo dramma romantico deve difendersi dal Male e dai morsi della sventura, ma nel finale viene riconosciuta in tutta la sua nobiltà, e il tempo che viene, a sipario chiuso sulla scena, sarà colmo di fioriture, genziane e labbra che baciano il marzapane della felicità senza più malvagità che rende la speranza inane.

Sfortunato fu anche il tenero Franz Schubert. La sua scrittura musicale non venne riconosciuta. E anche i santi viennesi che dovrebbero proteggere la tenerezza in canto e ouverture furono distratti, verso di lui.  Rosamunda alla prima fu accolta dal gelo del pubblico e irrisa. Associo la misconosciuta genialità di Schubert al Povero Musicante di Grillparzer che la musica non la leggeva eppure suonava il violino. A loro due penso in questo mio compleanno, Sara che mi guardi da sotto un cappellino rosso quasi come il tuo naso carezzato dalla dispettosa temperatura di Vienna. Rosamunde  sembra il destino cenere del musicista sparso ai venti per diventare polline in altre mani. Il testo del dramma è andato perduto. Ne conosciamo  la trama generica. I dieci numeri di questa musica da scena sono eseguiti separati. E talentosi direttori ne modificano struttura e completano quanto fu composto per mano del fanciullo che viaggio in un lungo viaggio invernale con la sua candida giovinezza presto spezzata. Rosamunda accoglie le musiche più deliziose del musicista e sembra ascoltandola che dita e labbra d’oro fiabesche conducano gli strumenti a un incanto irripetibile. Eppure non bastò. Sara!… ciò non bastò!!

Il tempo della vita consegnato alla memoria che l’estetica accoglie è per sua natura circolare. Necessita della cura improvvisa, inattesa, per salvarsi dall’oblio. Dalla malvagità che porta usura, morchia, su chi s’illuse di traversare il processo del linguaggio nudo nella materia musicale e verbale. Le escoriazioni, perfino la morte che lascia incompiuto ogni disegno, come per Schubert, sono necessarie, costituiscono un processo poetico che si corruga nel lungo termine. Diventa “inconosciuto” corpo e testo dell’autore,  finché non appare, e non è detto accada!, chi ne completa le parti, le mette a frutto, o, in una transizione inaudita ma sentita con l’essere – in amore? – ne spariglia i legami per rivelarne altri dando adempimento alla dialettica non più come negazione e divisione del senso ultimo dell’opera bensì come produttiva interferenza. Così si partecipa al dato naturale e soprannaturale di ogni opera artistica. Schubert nel suo “incompiuto” è per me questo. In ogni caso Rosamunda, oggi, otto dicembre 2010, rende me principe povero che trova la sua principessa povera. E il romanticismo, nel suo dramma eterno è rispettato. Ma tu Sara, salva, se puoi quanto ti ho affidato di me.

  

SCHUBERT
Rosamunde – Musica di scena, 1823

                 
NOTA

Lo Stadtpark è un parco cittadino inaugurato nel 1862, in stile inglese. Si estende lungo le sponde del fiume Wien. All’interno del parco, uno stagno ospita cigni e altri uccelli esotici. La fontana, ricca di zampilli, viene illuminata di notte con fasci di luce colorati. Qui si trovano  i monumenti di di Johann Strauss,  di Franz Schubert, di  Anton Bruckner. Qui l’Otto dicembre 2010 Accio e Sara hanno ascoltato Impromptu in G flat major D899 No.3 e il Balletto da Rosamunde di Schubert. Letto i testi scritti a lato della musica per l'occasione. Il compleanno. E poi sono andati in giro per Vienna e in pasticceria a brindare. Otto XII 2010