venerdì 5 aprile 2019

Rina Rètis: Sui festival di poesia interplanetari coglioni tanto fessi da nominarsi buoni e rari. Appunti di una trotskijsta e femminista dal "Moschetto Rosso”. Con la complicità di Claudio Di Scalzo



Fosco Neri: "La grafica come va?... cara compagna Rina" (estate 2016) 






Rina Rètis

Sui festival di poesia interplanetari 
coglioni tanto fessi da nominarsi buoni e rari. 
Appunti di una trotskijsta e femminista.
"Moschetto Rosso"



Gerda Taro - Guerra di Spagna - 





Ov’è finita l’accademia, parte di essa, la più vanesia e lessa?

Nell’ideologismo dei buoni sentimenti che nessun materialismo marxista dialettico può scalzare perché targato leggermente frizzante oligominerale di sinistra cioè fa bene e scansa il male. 

Roba trista intendiamoci, siamo tornati all’interclassismo indifferenziato sul buon creato, e, e, e,... accademici universitari falliti con simil.accademici triti con maggiordomi e ancelle dalle lingue tradotte belle, impiantano Premi Festival Incontri Nazionali Internazionali Interplanetari sulle Parole da SACRA FAMIGLIA (di striscio ricordo Marx ed Engels) che nel fulgore dell’AMOR LETTERARIO ti piglia vario: per i giovani (necessitanti di poesia) per gli immigrati  e i lor natanti (necessitanti poesia anche tradotta con ogni buona fascinosa condotta); per i poeti giovani d'ogni razza (necessitanti di teoria per non scriver peti evitando sforzi inani di picchiar nella metrica lor bazza!); per i perseguitati di ogni guerra fascismo stalinismo isolazionismo razzismo (necessitanti di poesia dal neoclassicismo al surrealismo un po’ vegano che ti si scioglie in gola in mano – a succhiarlo); per le vittime della Shoah (necessitanti poesia per chi non ebbe tempo di morire o soffrire dicendo bah); per gli animali estinti e per quelli quasi estinti nella plastica intinti (necessitanti di poesia declamata da poeti coi capelli neri tinti); per gli animali domestici che finiscon polpette (necessitanti di poesia sillabata a labbra strette);… tutti ma proprio tutti bisognosi di poesia letteratura teoria meglio adesso che pria… 

E chi officia a tal messa magniloquente enfatica che non val niente? … ma LORO!… poeti e artisti e altri fritti misti della Gerarchia Sottoproletaria Vassallatica assieme all’Accademia in Similoro… sempre loro… E così dietro scrivanie cattedre banchi banchetti libri  a peso a chilo a etti... vendono BUONI SENTIMENTI INTERNAZIONALI collegati alla loro poesia saggistica narrativa e banchetto che t'apre il petto dei prodotti a riva.

In questo copiano, in ritardo, tutte le trasmissioni TV e sui media e sul web dedicati al DOLOREEEEE… mentre in TV ti vendon la pubblicità del Nescafé qui abbiamo il libro fai da te!

Meglio il Nescafè… ovvio.

Ma vallo a dire agli entusiasti organizzatori ai premiati ai libretti licenziati a chi in simil consessi sparge fiati (a volte scoregge neh altro che iati... son schegge)… si sentono in missione e parlano addirittura di RIVOLUZIONE… i poeretti stenterelli pensar di rivoluzionare il mondo con lor scrittarelli… anche Carducci s’arrese repubblicano… e finì a baciar il trono… i poeti fresconi  e poetesse fresche invece fan dono di lor illibata verginità da prendere in parola… e gli ACCADEMICI IN SIMILORO DEL BUON TEMPO ove nessun poeta è scontento, intanto in questa grandguignolesca festa, sparacchiano loro fotette immaginette nei baci strette on line, sui social, sui siti interplanetari, cincischiando tra loro rari in cene e vaganti pene… poi qualcuna prende il pène di riferimento altri la fica dei tormenti e tutti vissero contenti infischiandosene degli evocati lamenti.

Insomma... crederò a questi incontri quanto niuno poeta o poetessa o accademico o teorico o critico vorrà vendermi lor parolette rilegate e nel fiato microfono incartate. Quando niuno o niuna, per nostra fortuna, starà ad insegnar come nella poesia non ci s'impruna!

Che sia la classe, in rivolta o rivoluzione, una buona volta a dirigere in forma CONSILIARE, senza capi e capette che ai maschietti lucidan le ghette, dov'ESSA vòle andare a PARARE.



AMEN










NOTA CDS 1

RINA RÈTIS è un personaggio da me ideato a fine 2011 – Rina Rètis ha vissuto  con il compagno FOSCO NERI fino alla morte di quest'ultimo, per incidente stradale misterioso, il 10 febbraio 2017.

Tutti i personaggi da me ideati per il diritto borghese sono copyright di Claudio Di Scalzo però alcune volte ho concesso ad altre firme, come accade nel fumetto e nel cinema, di usarne nome e cognome e vicende. Se usano a sproposito, dandomi danno o male, miei personaggi generi temi erbari ornitologia semplicemente ancora ne scrivo rivelando dove sta l'originale dove il calco. Perché ogni vanesia carriera letteraria vale niente... è talco!! 

Rina Rètis è pure un poema grafico, illustrato con poesia visuale (come nel collage in esergo) e dipinti. Alcuni esiti sono in custodia presso la Galleria Peccolo di Livorno.










NOTA RINA R

IL MIO NOME È RINA RÈTIS

Il nome è Rina Rètis. Sono una comunista eterodossa. In passato ho scritto, senza mai pubblicare un rigo, sulla vicenda del mio legame con Fosco Neri. Il mio amato compagno. Anche pittore. Morto in un oscuro incidente stradale, e penso me l’abbiano ammazzato per certe sue inchieste politiche, nel febbraio del 2017. Ebbe, Fosco,  una vita politica turbolenta negli anni settanta. Un rivoluzionario coerente come pochi.

Mi sono interessata, episodicamente, a un poeta ligure che tribolò in vita con l’immobile tomba del nome, ma da alcuni anni sono soprattutto una donna malata. Una rara e poco conosciuta malattia alle ossa e ai muscoli mi danno spossatezza, dolori costanti, rinuncia a stare sveglia. Fosco ha scritto sul mio dolore con una tenerezza che a rileggerne gli episodi e soltanto a pensarci mi viene da piangere. Perché non è più con me.  Malattia organica  che mi azzanna la psiche. La morte di Fosco però mi ha dato un’energia che prima non conoscevo. Devo proseguire il romanzo comunista, il feuilleton tragico, che tanto lo coinvolgeva con ricerche sul movimento operaio e rivoluzionario, in un’epoca che questi accadimenti rivoluzionari hanno occultato sotto menzogne, tradimenti, vendette. I più collaborativi, a questo scempio, son stati artisti-artiste letterati-letterate intellettuali. Per questo quasi tutti li disprezzo. Per questo voglio ancora scrivere da comunista qualche frammento. Per questo Rina la rossa appare su certe pagine elettroniche. E Fosco è con me anche se gli altri non lo vedono.





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